(di Red) Alle 10.40 del 12 novembre 2003, dieci anni fa, un’autocisterna forzò l’entrata della base Maestrale, presidiata dai carabinieri italiani del MSU (Unità specializzata multinazionale), nella città di Nassiriya, in Iraq: i due uomini a bordo fecero esplodere una bomba che venne stimata pesare tra i 150 e i 300 chilogrammi. L’esplosione uccise 19 cittadini italiani (12 carabinieri, 5 militari e due civili) e 9 iracheni. Almeno altre 140 persone vennero ferite. Fu il più grave attacco subito dall’esercito italiano dalla fine della Seconda guerra mondiale, e alcuni processi che riguardano ciò che avvenne in quel giorno non sono ancora terminati.
“Come Presidente della Circoscrizione Centro Cittadino – dice Michele Aprea, attuale commissario cittadino di Fdi –, nel 2004, pochi mesi dopo l’attentato, protocollai la richiesta all’ amministrazione Salvato, di poter dedicare una strada o una piazza cittadina ai Martiri di Nassiriya. Richiesta, che non produsse, ahimè, nessuna azione concreta da parte di quella amministrazione. Penso che oggi, con l’amministrazione di centro-destra a guida Cimmino, i tempi siano maturi per realizzare quel vecchio progetto”.
“Intendiamo riproporre questa nostra vecchia proposta – prosegue Nello Savoia, portavoce provinciale di Fdi – forti della grande sensibilità mostrata dall’amministrazione guidata dal sindaco Gaetano Cimmino in relazione a queste tematiche. Siamo sicuri che anche le altre forze politiche, nessuna esclusa, aderirà con entusiasmo a questa richiesta”.
“Nei prossimi giorni mi prenderò cura personalmente – conclude il capogruppo consiliare di Fdi Ernesto Sica – di protocollare una richiesta al sindaco Cimmino che chieda di attivare l’iter burocratico per l’intitolazione di una strada o piazza di Castellammare di Stabia ai Martiri di Nassiriya”.
Chi vive nel cuore di chi resta, non muore mai.
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