(di Red) – Giusto il tempo di convolare in seconde nozze e, Michele Apuzzo, l’imprenditore stabiese per eccellenza si è ritrovato lunedì mattina, con tutti i soci della società, le Fiamme Gialle alla porta con un lungo elenco di accuse per presunti reati che sarebbero emersi nella gestione amministrativa di circa 41 supermercati sparsi in lungo e largo nella regione Campania. Un’esperienza imprenditoriale iniziata nell’anno 95’ con il supermercato Italmec di via Petrarca a Castellammare, a soli 24 anni era un giovanissimo imprenditore che, con l’esclusivo supporto della propria famiglia, iniziava a cimentarsi con le grandi catene della distribuzione alimentare. Il suo coraggio imprenditoriale fu premiato dalla notevole capacità di reinvestire gli utili e, attraverso notevoli sacrifici personali e familiari, giunse a aprire altri punti vendita in città. La crescita esponenziale delle vendite, coniugata con la sua grande propensione al lavoro, lo ha portato, nel corso degli anni a far lievitare i punti vendita in città, passando attraverso prestigiosi marchi, trovando il necessario coraggio di investire anche fuori, dall’ormai troppo stretto, mercato stabiese inaugurando altri numerosi punti vendita, prima nel comprensorio e, poi in altre province della regione. Italmec, Sunrise, Sisa e Sole 365, questi i marchi che hanno contraddistinto l’impegno imprenditoriale di Michele Apuzzo, 41 punti vendita con circa duemila dipendenti, tra fissi e stagionali, entusiasti di lavorare alle dipendenze di una società, AP Commerciale, che ha sempre soddisfatto le esigenze delle maestranze anche nella puntualità del pagamento delle competenze. Oggi una infamante accusa scuote questo imprenditore 49enne, con tutta la sua famiglia, che dovrà rispondere ai reati di bancarotta fraudolenta e frode fiscale per una società che fatturerebbe intorno ai duecento milioni di euro annui. Come ha reagito a questa notizia il popolo social? Questo è l’aspetto che ci interessa considerare, in quanto per le accuse mosse dalla magistratura siamo sicuri che la società in questione riuscirà a fare piena chiarezza su quanto accaduto. A noi interessano le reazioni del popolo di “giuristi ed esecutori” che circola sui social, le “benevoli attenzioni” che tutta questa “brava gente” è riuscita ad avere nei confronti di chi investendo il proprio denaro, il proprio lavoro e la faccia, oggi si ritrova dover essere sottoposto a subire una infame e becera gogna mediatica in virtù della propria notorietà. Eppure, questo imprenditore, con circa cinque esercizi commerciali nel territorio stabiese, con un altro punto vendita a Gragnano, si ritrova a costretto a dover leggere gli “infami giudizi derivanti dal processo sommario” a cui lo sta, ingiustamente, sottoponendo il popolo degli “odiatori sociali di professione” e valutando Castellammare che è una piccola città, dove ci si conosce quasi tutti, molti di questi concittadini risultano aver fatto la fila per far assumere qualche parente molto prossimo, senza escludere la possibilità, che tra quelli che si sono impegnati a scrivere quegli “epiteti offensivi ed irripetibili bestemmie”, ci possa essere anche qualche parente molto prossimo di qualche “onesta lavoratrice licenziata per appropriazione indebita”, e quindi per “giusta causa” come si suole dire. Ci auguriamo che, quanto prima, Michele Apuzzo possa chiarire la propria posizione e che, dedicandogli lo stesso spazio riservato per le accuse, i media possano dare lo stesso identico risalto a chi, dopo aver subito attentati dinamitardi, ad almeno due punti vendita sul territorio, oggi subisce anche il gratuito ed infame bombardamento degli “Odiatori Seriali” specializzati in materia.
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