(Carlo Carrillo) – In una normale operazione di notifica per la convalida di un provvedimento dell’autorità giudiziaria, a seguito di sequestri precedentemente effettuati, il nucleo di polizia giudiziaria della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia ha messo le mani su un altro “tesoretto” di datteri di mare trovati in possesso dello stesso destinatario del provvedimento. I fatti si sono svolti esattamente come in una scena tratta da una nota commedia all’italiana. Infatti, tempo fa fu effettuato un sequestro di molluschi, di cui è vietata sia la raccolta che la vendita, a due noti fratelli dell’area stabiese in concorso con altri due abituali operatori del settore. Nel momento dell’identificazione i responsabili del reato ascritto, che prevedeva il sequestro del pescato, espletando gli atti di rito che comprendono anche l’elezione di domicilio, presso il quale l’autorità giudiziaria notifica i relativi provvedimenti conseguenti, hanno fornito dati evidentemente non precisi, per cui al momento del recapito delle raccomandate il fattorino di Poste Italiane non ha potuto provvedere alla notifica in quanto i destinatari risultavano sconosciuti all’indirizzo. Alla luce di quanto premesso, e per evitare che i termini di notifica potessero trascorrere, il nucleo di P.G. si è messo in moto all’alba di questa mattina per tentare di notificare gli atti predetti. Arrivati nei pressi dell’abitazione di Viola Giuseppe, in località Pompei e precisamente nel piazzale antistante il portone di accesso, gli uomini del comandante Cassone hanno immediatamente avvistato l’uomo che, senza batter ciglio e tra lo stupore degli stessi uomini in divisa, ha indicato una busta appoggiata al muro contenente circa 7 kg. di datteri. Ed è stato a questo punto che, in seguito alla notificazione dell’atto di convalida dei sequestri precedenti, ispezionando un deposito di proprietà dell’uomo sono stati scoperti, ben custoditi, i resti del prezioso “frutto proibito”, altri 53 kg circa, sistemati nelle apposite retine e pronto per essere distribuito per la vendita alla minuta. Un colpo di fortuna conseguente ad un comportamento furbesco che ha, evidentemente, evitato la immediata notifica di un provvedimento al destinatario ma che, per fortuna degli uomini preposti al controllo del territorio, ha determinato un nuovo ed importante sequestro che rappresenta un ulteriore colpo alle illecite attività riguardanti la raccolta e la vendita dei datteri sul nostro territorio. E volendo parafrasare un antico detto si potrebbe ben dire che: “Con un solo colpo sono state beccate ben due fucetole(beccafico)”. Ed a seguito di questo ennesimo sequestro il Comandante Cassone ha dichiarato: “La Guardia costiera vuole sensibilizzare i consumatori sul danno ambientale che causa la pesca del dattero di mare. La richiesta sul mercato è giustificata da un semplice quanto deleterio “gusto per il proibito”, non avendo il dattero di mare caratteristiche nutrizionali e di sapore che lo differenziano in modo evidente dai frutti di mare consentiti”.
Castellammare di Stabia 17/11/2017
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