(Red) – Questo mese di agosto è diventato veramente rovente, temperatura in disparte, per una serie di problematiche che vanno prepotentemente emergendo in una estate che sembra non voler avere mai fine. Infatti, non appena entrato in vigore l’istituzione del senso unico, che riguarda via Strada Napoli, per gli autoveicoli che provengono da via Libero D’Orsi e avviati in direzione dei siti cimiteriali, vuoi per qualche piccolo disagio naturale dovuto alle innovazioni, vuoi per le imminenti consultazioni elettorali ormai alle porte, è diventata un’altra occasione buona per le opposizioni per polemizzare con l’amministrazione comunale attraverso i social, con la strumentale e collaborativa opera di qualche prezzolato saltimbanco da strapazzo, quale manovra per “silurare” il nuovo Piano Urbano di Mobilità da poco approvato con l’intento di rendere Castellammare una città vivibile nel coraggioso tentativo di costruire una città a misura d’uomo. Uno sforzo notevole, un lavoro immane quello di Scafarto che, con un gruppo di tecnici all’altezza del compito, hanno pensato bene a scoraggiare, innanzi tutto, l’uso delle auto in una città super inquinata dai gas di scarico e di dar luogo, allo stesso tempo, ad una mobilità sostenibile attraverso un organico funzionamento del servizio pubblico ed altri mezzi di mobilità ecosostenibili. E come sempre accade dappertutto, ma in particolare nella città delle acque, le novità mirate a migliorare la qualità della vita trovano una feroce e strenua resistenza in una fascia molto ristretta, ma tanto rumorosa, di cittadini che non hanno intenzione di rinunciare a nulla e, cosa ancora più grave, di pretendere che tutto funzioni alla perfezione senza offrire il benché minimo contributo positivo affinché le cose possano migliorare. Ma cosa sta accadendo in via Strada Napoli a seguito dell’entrata in vigore di questo provvedimento? Nulla di che scandalizzarsi, è normale che se in una strada come quella in questione, parallela di via Alcide De Gasperi, e dove insistono quattro traverse a loro volta attraversate dai binari della Ferrovia dello Stato che, nelle ore più critiche vedono le sbarre dei passaggi a livello chiudersi per circa quindici minuti per corsa, con appena quattro corse riesce a tenere imbottigliate centinaia di auto costrette a fare quel percorso per circa un’ora diventa più che normale, in quelle ore di criticità determinate dall’interruzione dei flussi di traffico, che possano verificarsi ingorghi con il conseguente temporaneo blocco totale della circolazione in quella particolare zona. L’Alternativa? Le Ferrovie dello Stato, che per mantenere in vita questo servizio ridotto all’essenziale ricevono cospicui finanziamenti regionali, non possono pretendere di “impallare” una città per non investire giusto “quattro ciceri di euro” al fine di velocizzare il processo di apertura e chiusura delle sbarre che oggi, per poter riaprire al flusso di traffico, devono attendere che il vettore compia per intero il suo percorso da Torre Annunziata fino a piazza Matteotti. Una situazione che ha bisogno di essere valutata ed analizzata per bene, occorre pretendere di liberare questa parte della città dai lacci di una disorganizzata e vetusta visione del territorio, bisogna costringere lr FF.SS. a rivedere le strategie aziendali di Rfi per una mobilità moderna e funzionale, una scelta che dovrebbe ricadere sulla trasformazione di questo tratto ferroviario in linea tranviaria leggera che, tutto sommato, potrebbe rendere un ottimo servizio di mobilità passeggeri e diventare così funzionale allo sviluppo territoriale di una città ormai da troppo tempo ostaggio degli ottusi pregiudizi ideologici dei governanti di centrosinistra che come è noto a tutti si sono avvicendati, rispettivamente, alla guida della città e della regione Campania da almeno un trentennio. E chest’è!!!
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