(Red) – La Lega inizia a strutturarsi sul territorio stabiese-gragnanese-sorrentino proprio in vista dello svolgimento dei congressi che, secondo quanto ci raccontano, sarebbero prodromici alle elezioni regionali al fine di stabilire i reali rapporti di forza tra le varie componenti esistenti oggi all’interno del partito di Alberto da Giussano. Infatti, a conferma di quanto in premessa, ieri sera presso un terraneo di una nota enoteca di Gragnano, intorno alle ore 20, è stato convocato un incontro politico tra dirigenti, attivisti e simpatizzanti leghisti al fine di fare conoscenza con i nuovi coordinatori del partito sia a livello regionale, Nicola Molteni, che provinciale Vincenzo Catapano. Un incontro dove hanno marcato il cartellino della presenza rappresentanti di Sant’Antonio abate, Gragnano, Lettere, Agerola, Castellammare, Vico e Sorrento. Tra i partecipanti, a questa riunione intercomunale, personaggi di alto profilo come il sindaco di Sorrento, Peppino Cuomo, Gianluca Cantalamessa, Pina Castiello, Carlo Longobardi nella sua nuova veste di coordinatore di zona, nonchè Giovanni Tito coordinatore stabiese, il consigliere comunale stabiese Giulio Morlino, la consigliera comunale stabiese, Tina Donnarumma, eletta con una civica a supporto di un candidato sindaco che, nelle ultime comunali stabiesi, ha battagliato voto su voto contro la coalizione vincente di Cimmino e, sorpresa delle sorprese, l’ex dirigente comunale Alfonso Schettino che, saltabanchellando per anni tra coalizioni di centrosinistra, nelle ultime consultazioni comunali ha coerentemente sostenuto con forza e determinazione Andrea Di Martino, avversario giurato del centrodestra stabiese. Tra tutti questi personaggi di spicco anche molti attivisti e simpatizzanti che, dopo aver assaporato “sardine sott’olio” sistemate su di una gustosa fettina di pane del luogo, non hanno disdegnato alla fine di brindare con un mezzo bicchierino di frizzantino Gragnano rigorosamente Doc. Dopo una dotta relazione politica introduttiva, mirante ad avviare la discussione ed il confronto interno sulle iniziative da intraprendere sul territorio, ha preso la parola l’ex dirigente comunale stabiese con la “passione” per la politica, Alfonso Schettino, che si presenta all’uditorio come colui che, a suo avviso, rappresenterebbe la Lega nella ex città delle acque raccontando di aver dato luogo all’apertura di una sede di partito sul territorio in collaborazione con altri amici leghisti dell’ultima ora. E sin qui nulla da eccepire se, considerata la memoria latente del relatore, sembra abbia dimenticato il suo recente passato politico di ieri, ma nel tentativo di spiegarsi meglio si è instradato attraverso un impervio percorso al punto di sparare supercazzole di altissimo profilo. Tra queste bizzarre, nonché strampalate dichiarazioni, ha avuto anche la faccia di bronzo di affermare che: “Nonostante a Castellammare di Stabia abbia vinto il centrodestra, e considerato che con l’apporto della Lega Salvini Campania con 619 voti ed una percentuale pari all’1,9%, vorrei capire perché questo sindaco abbia nominato una giunta di sinistra”. E continuando nel suo disarticolato ragionamento chiedeva addirittura chiarimenti in merito alla curiosa, sempre a suo avviso, presenza della consigliera Tina Donnarumma in quel contesto che, sottolineava, a tutt’oggi ancora inquadrata nei banchi dell’opposizione all’amministrazione Cimmino nel consiglio comunale stabiese. Stravagante, sicuramente, il contenuto dell’intervento di un uomo che elemosinando ampi poteri di rappresentanza per Castellammare e che, avendo militato in una coalizione diversa da quella di centrodestra nel corso delle amministrative del 2018, oggi pretende di attaccare in modo violento e tracotante la presenza di una consigliera comunale che, comunque, a differenza degli atteggiamenti assunti spesso sottotraccia dall’ingegnere, ci ha comunque sempre messo la faccia alla ricerca dei consensi in città. Ed è stato a questo punto che, secondo quanto trapelato, preso atto che nessuno dei presenti è intervenuto a correggere le contraddittorie dichiarazioni di Schettino, alcuni tra dirigenti e attivisti veri presenti si sono alzati ed hanno abbandonato l’assemblea. Un gesto che non è passato sotto silenzio, considerato che ad andare via è stato il coordinatore della Lega stabiese, Giovanni Tito, uno dei primissimi sul territorio ad esporre il vessillo leghista, in pratica il capolista della lista salviniana alle scorse consultazioni elettorali e primo dei non eletti, un uomo che insieme al suo gruppo ha scelto, in tempi non sospetti, di confrontarsi senza paura con l’inesplorato e sinistrorso territorio stabiese che ha mostrato sin dagli albori l’insofferenza verso questo manipolo di fedelissimi molto coraggiosi. Oggi è facile, per molti, alla luce dei sondaggi tentare di salire sul carro del vincitore e di assumere, da cocchiere seduto in cassetta, le redini per controllare e dirigere il percorso della schiera di cavalli trainanti questo carrozzone che in previsione si annuncia sicuro vincitore. Sarà la passione per la politica, oppure la necessità di continuare a rimanere comunque tra le fila dei vincenti per non rimanere estromesso dal “giro che conta”? Ah, saperlo!!!
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