(di Ermenegildo Piscitelli) L’opera di Alessandro Caetanei Simboleggia la città di Stabia, incarnata da una donna, nell’atto di indicare il Vesuvio, vulcano protagonista di pagine buie della storia cittadina. Stringe al seno un bambino, simbolo del futuro e della speranza.

Bene! Bravi!! Bis!!! Ma anche no. Perché? Subito! 

L’allegoria è scampata dal vulcano ma non dagli infami incivili che continuano a mortificarla. L’ultima? Vongole (senza soutè) ai suoi piedi. Vergogna!

 

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