(di Red) – Dopo la chiusura del termovalorizzatore di Acerra, per la manutenzione ordinaria e che sarà presumibilmente riaperto a metà ottobre, cominciano a risentirne gli effetti sul territorio. La Regione Campania ha varato un piano di emergenza che, secondo fonti ben accreditate, non risulterebbe essere all’altezza della montagna di rifiuti indifferenziati che si sta riversando presso gli stir e le location individuate dal progetto. Un caso emblematico sembra che sia accaduto ieri per i rifiuti della città delle acque che, in un primo momento erano stati destinati a Giugliano, sono stati successivamente dirottati in quel di Tufino e, sorpresa delle sorprese, sembra che questi automezzi, stipati all’inverosimile, abbiano trovato non poche difficoltà per poter conferire e a quel che ci riferiscono sembra che sia stato autorizzato allo scarico all’una di questa mattina. Ma considerato che i mezzi sono pieni ed in attesa di conferire, l’indifferenziato, questa sera è il turno dell’umido e se putacaso dovessero nascere gli stessi problemi, nati con l’indifferenziata, l’AMT potrebbe ritrovarsi con tutti i mezzi saturi e, nell’impossibilità di poter effettuare la raccolta, fermi al palo. Per fortuna, nella giornata di mercoledì, si conferisce la plastica, ma il problema potrebbe nascere con il commerciale che comunque è soggetto a raccolta tutte le sere. Questi segnali, non certamente positivi, potrebbero rappresentare un dato molto negativo per il prosieguo della raccolta, e del relativo conferimento, nei prossimi giorni. Infatti, e non sicuramente per colpa della società e né dell’Amministrazione, il servizio potrebbe bloccarsi creando seri e problematici disagi a tutta la città, tanto nel frattempo che a Napoli non è mai decollata la differenziata e mentre De Luca continua a sognare di aver risolto tutte le problematiche regionali. A pagare continueranno ad essere i cittadini e pensionati che, con la pesante aliquota dell’addizionale regionale e con le tariffe tari alle stelle, continuano ad essere spennati per servizi non all’altezza degli altissimi costi raggiunti.
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