(di Carlo Carrillo) – Uno dei problemi, molto sentito in città, è quello dei “Griffari”, una complicazione che assilla Castellammare di Stabia da ormai troppi anni. Tutti i giorni infatti, intorno alle ore 18,30 alla stazione della circumvesuviana di Castellammare centro, arrivano moltissimi viaggiatori, e tra questi anche in tanti con un pesante carico di borsoni e bisacce carichi di mercanzia. Ma chi sono questi numerosi viandanti, muniti di bagaglio, che arrivano nella nostra città e si riuniscono nei pressi dell’ufficio postale di via Bonito? Semplice, sono degli esperti “venditori di falsi” che arrivano da Napoli per aprire le loro improvvisate bancarelle lungo via Bonito, esattamente proprio dirimpetto all’ufficio postale sulla villa comunale. Molto spesso, questi “venditori”, sono costretti a rinviare l’orario di “apertura” per “colpa” della municipale stabiese che, al fine di evitare la vendita abusiva dei falsi, controlla in via preventiva il territorio. L’attesa dei “commercianti” itineranti si protrae, di solito, fino alle 21,00 ora in cui la municipale è costretta a smontare per fine turno, e non appena gli agenti vanno via bastano solo cinque minuti ed il tratto, da inizio via Bonito al Montil, diventa un’area mercatale all’ombra della luna. Una storia che affonda le sue radici negli anni, una storia con la quale tutti i sindaci che si sono succeduti hanno dovuto fare i conti ma che, purtroppo, vuoi per la carenza di una pianificazione seria per combattere il fenomeno e vuoi per l’assenza di un dialogo interforze sulla questione, con una seria cooperazione di tutte le forze dell’ordine sul territorio si potrebbe debellare definitivamente nell’arco di una settimana. Basterebbe molto poco per risolvere il problema, lo strumento è noto, occorre far ricorso all’applicazione della L. N° 121 del 1 aprile 1981, ed attraverso un serio coordinamento delle forze di Polizia si potrebbe scrivere, finalmente, la parola fine a questo capitolo che danneggia pesantemente la già fragile economia di questa città. Perché la lotta alla camorra è anche questa, considerato che la merce venduta è prodotta clandestinamente da pseudo imprenditori che fanno capo a questa organizzazione criminosa.
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