(Red) – Non si è fatta attendere la decisa nota di risposta, della lista “Cimmino Sindaco di Stabiae” , alle becere e squallide polemiche innescate dalle opposizioni in queste ultime ore. Una nota che, in perfetta sintonia con il comunicato diramato dal Sindaco stabiese nelle ore immediatamente successive alla violenta bagarre di comunicati scatenata dalle opposizioni, testualmente recita:” Una tradizione trasformata in una contesa tra buoni e cattivi. Una tradizione divenuta oggetto di una bieca propaganda elettorale, alimentata da alcune pagine social senza scrupoli. E un sindaco, il nostro sindaco, che ha mantenuto la schiena dritta e non ha prestato il fianco ai predoni dei boschi, ai capizona dei quartieri, a chi ha fomentato un clima di odio esortando ad accendere i falò nei quartieri. La tradizione, la nostra tradizione, è un’altra cosa. Non è certo il taglio scellerato degli alberi del Faito e dei boschi di Quisisana, non è certo la molotov scagliata contro la polizia, non è quel manichino appeso alla catasta di legna che un anno fa ha portato la città tristemente alla ribalta delle cronache nazionali. Il sindaco, il nostro sindaco, ci rende orgogliosi di stare al suo fianco. La battaglia di legalità condotta insieme alle forze dell’ordine non ha eguali nel passato. Tonnellate di legna sequestrate nei quartieri, falò costruiti e smantellati con materiali di vario genere, bombe di diossina pronte a sprigionarsi nell’aria e scongiurate: un presidio costante e incisivo che ha messo al tappeto un business di stampo camorristico, svilito dinanzi alla determinazione e all’impegno di chi ha sancito la vittoria dello Stato, della legalità, della civiltà, della legge, delle istituzioni, della giustizia. Un sentito grazie, un enorme grazie, lo rivolgiamo a tutte le forze dell’ordine per l’eccezionale lavoro svolto. Un grazie che ci saremmo attesi anche da una frangia dell’opposizione, concentrata piuttosto ad alimentare un clima che non fa bene alla nostra città, un clima che non può essere avallato da chi dovrebbe costituire un presidio e un baluardo di legalità su un territorio in cui la camorra prova ancora a farsi largo. E questo ci rende ancor più orgogliosi del nostro sindaco, che ha mantenuto la schiena dritta dove altri invece hanno piegato la testa. Un sindaco che ha ammesso anche il suo dispiacere per ciò che non ha funzionato, la festa in villa comunale, turbata dalla pioggia e da altre carenze e ritardi degli uffici comunali, su cui sarà fatta chiarezza. Ma anche su questo fronte la musica è cambiata: chi ha sbagliato pagherà, senza se e senza ma”. E adesso? Avanti a chi tocca!!!
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