L’annuncio del Sottosegretario Buffagni che ha risposto ad un’interrogazione parlamentare firmata dalla deputata stabiese Carmen Di Lauro

(Red) – Restauro degli affreschi e dei mosaici, interventi di copertura, ripristino della segnaletica ed altri scavi. Il Governo ha predisposto una serie di interventi alle ville archeologiche di stabiae. Si tratta di una serie di lavori dal valore complessivo di oltre 7milioni di euro previsti per il triennio 2020-2022. Ad annunciarlo è  il Sottosegretario  di Stato per lo Sviluppo economico Stefano Buffagni che ha risposto ad un’interrogazione scritta della deputata stabiese Carmen Di Lauro.
Gli interventi previsti riguardano il Restauro degli apparati decorativi di Villa San Marco; il progetto prevede il restauro dei mosaici pavimentali e degli affreschi di tutto il complesso. Sostituzione della copertura dell’atrio e manutenzione diffusa delle coperture di Villa Arianna; obiettivo primario dell’intervento è la realizzazione di una nuova copertura dell’atrio di Villa Arianna, già danneggiata da eventi metereologici nell’ottobre 2018, ricollocata con un intervento di somma urgenza, al fine di proteggere mosaici e affreschi, ma da sostituire con una copertura più consona e più rispondente all’aspetto dell’antica copertura di un atrio romano. Lavori di messa in sicurezza delle strutture di Villa San Marco; il progetto prevede, tra l’altro, interventi diffusi di regimentazione delle acque meteoriche; lo scavo dietro le diaetae presso il peristilio inferiore, con regolarizzazione dei versanti, per allontanare il terreno dalle murature antiche ed eliminare i problemi di umidità alle murature; la demolizione di alcuni manufatti moderni dietro il peristilio superiore e presso il peristilio inferiore; la manutenzione degli architravi; la sostituzione della copertura del ninfeo e la manutenzione diffusa alle coperture esistenti. Interventi per la fruizione ampliata e l’abbattimento delle barriere architettoniche di Villa San Marco e Villa Arianna; il progetto prevede, tra l’altro, la realizzazione di percorsi privi di barriere verticali con la realizzazione di rampe, passerelle e dispositivi per il superamento dei dislivelli; l’inserimento di punti di riferimento, mappe e segnaletica per facilitare la leggibilità dell’impianto planimetrico e la riconoscibilità delle parti che lo compongono; interventi diffusi per assicurare la piena fruizione delle attrezzature di supporto alla fruizione; integrazione di apparati digitali e multimediali di supporto alla visita. Lavori di scavo e restauro del peristilio di Villa Arianna; il progetto è finalizzato a riportare integralmente in luce il peristilio, di cui attualmente sono parzialmente in luce i due lati brevi, mentre il lato lungo è interamente da riportare in luce, con gli ambienti che affacciavano. Tale intervento permetterà un notevole ampliamento del percorso di visita e offrirà un importante contributo scientifico alla conoscenza dell’antica Stabiae, anche perché, per quanto noto, la parte ancora sepolta del peristilio sembra solo parzialmente interessata dagli scavi borbonici, e dunque potrebbe restituire livelli stratigrafici intatti.

“Ringrazio il Governo per la puntuale risposta ma soprattutto per l’attenzione che ha deciso di riservare a Castellammare di Stabia. Noi abbiamo un prestigioso patrimonio archeologico che negli anni è stato abbandonato a sé stesso – dichiara Carmen Di Lauro – e lo testimonia il fatto che risultiamo ancora oggi quasi del tutto assenti dai grandi circuiti turistici nonostante i reperti di valore internazionale. Restauro e messa in sicurezza di Villa San Marco, manutenzione diffusa di Villa Arianna, ampliamento degli scavi, abbattimento delle barriere architettoniche, sono alcuni degli interventi finanziati e programmati nei prossimi mesi. Non solo: finalmente si metterà mano anche alla Reggia di Quisisana dopo un accordo tra Comune e Parco Archeologico di Pompei. Mentre nella Collina di Varano sono stati effettuati alcuni espropri, primo passo per la realizzazione da noi auspicata di un parco archeologico stabiese dai confini ben delimitati su cui poter poi pianificare uno sviluppo di attività economiche, sociali e culturali. L’auspicio è che vi sia un concreto cambio di rotta per le nostre terre, troppo spesso dimenticate”.

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