(di Red) Il cantiere di Castellammare di Stabia è strategico per l’azienda e per tutto il settore della costruzione delle navi in Italia e nel mondo. Questo è il cantiere navale di Castellammare, un pezzo di storia che esprime appieno la cultura del lavoro che è parte integrante del nostro territorio. In quel cantiere è stata costruita e varata l’Amerigo Vespucci, ma qui è stato varato anche il Giovanni dalle Bande Nere, l’incrociatore ritrovato pochi giorni fa a Stromboli. Frammenti di un passato che deve essere rinverdito. Insieme a tutte le forze politiche e alle parti sociali, abbiamo condiviso l’idea di conferire la cittadinanza onoraria di Castellammare di Stabia a Fincantieri, un segnale della rilevanza che questa azienda e questo cantiere assumono per tutti noi.
L’attribuzione della cittadinanza onoraria però non è solo un riconoscimento quanto fincantieri ha fatto per Castellammare ma soprattutto l’invito all’assunzione della responsabilità di garantire alla stabilità al territorio e alla sua gente, una presenza costante e duratura nel tempo.
Noi ci aspettiamo che fincantieri destini qui finalmente una quota significativa della sua futura produzione nautica.
Noi ci aspettiamo anche nel solco di un progetto, avviato durante la precedente amministrazione regionale e che purtroppo si è interrotto, che fincantieri decida di realizzare qui un polo della formazione del personale dell’industria del mare.
È questo il principale impegno per tanti giovani valorosi che attendono soltanto di potersi misurare con un lavoro stabile e dignitoso, questo ci attendiamo da chi ha responsabilità di governo e di amministrazione.
Nei racconti dei nostri padri, dei nostri nonni, il cantiere ha sempre rappresentato un punto di riferimento. È l’efficienza delle nostre maestranze, le più produttive d’Italia, rappresentano un vanto per Castellammare. Ora però è il momento di svoltare, attraverso una proficua collaborazione con Governo, Regione, azienda, Autorità Portuale, RSU e lavoratori. Bisogna definire la mission produttiva di un cantiere che non può rappresentare una semplice officina ma deve tornare a costruire navi intere. Bisogna ammodernare il nostro cantiere sul piano strutturale e dare nuova linfa alla cantieristica a Castellammare, approfittando del momento d’oro dell’azienda in ambito internazionale. Bono ha trascinato fuori il cantiere dalla crisi, è lui l’uomo giusto per ripartire. Ma tutti insieme dobbiamo contribuire a questa crescita, perché ogni frammento del puzzle, da solo, non basta alla costruzione di questo straordinario impianto, che abbiamo il dovere di valorizzare e riportare ai fasti del passato.

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