(di Red) – Questo è un dato certo ed incontrovertibile che emerge in tutta la magnificenza sulle due ultime vicende che, beceramente, stanno utilizzando nel tentativo strumentale di far passare un messaggio mediatico che mira ad infangare l’amministrazione comunale stabiese e, conseguenza logica, tutta la città. Tentativi infami e squallidi che, attraverso l’uso della stampa di regime, azzardano a rappresentare una configurazione molto diversa e lontana dalla realtà produttiva e perbene della nostra meravigliosa città. Due casi tengono banco, il primo riguarda la pubblicazione di una manifestazione di interesse pubblicata dal dirigente dell’ufficio demanio che, ignorando la delibera N° 313 del 31 marzo 2017 recante il ritiro in autotutela di un bando allora pubblicato per l’assegnazione di lotti sull’arenile con in allegato linee di indirizzo ben precise, mirante a regolarizzare una richiesta di temporanea assegnazione(90 e/o 120 gg) di un tratto di arenile, e prodotta da un’associazione comunque riconducibile alla gestione del lido Desio in regime di contenzioso con lo stesso comune stabiese. La seconda questione risale in capo alla manifesta volontà del sindaco Cimmino, pronunciata all’epoca dell’accaduto, nei giorni successivi alla festa dell’Immacolata 2018, di costituirsi parte civile nel procedimento intentato contro i presunti colpevoli del falò che inneggiava alla violenza contro i pentiti, scelta che non è andata a buon fine a causa di un “corto circuito” che ha dovuto purtroppo registrare un black out nella comunicazione, mai intercorsa, tra l’ufficio del gabinetto del primo cittadino e l’ufficio legale del comune. Due questioni molto diverse tra loro ma che alla base della caciara, innescata dalle opposizioni, trovano quale unico comune denominatore la necessità, per questi spigolosi personaggi, di buttarla in rissa politica e, con l’ausilio della loro cultura e formazione politica, di alimentare di escrementi le capienti pale dei loro “ventilatori”. Nei fatti, invece, il Sindaco Cimmino resterà l’unico sindaco che, nella storia di Castellammare, ha dato la propria disponibilità a presentarsi in aula per testimoniare il disagio della città a fronte dell’accaduto, e per la ricaduta negativa che l’intera città ne ha ricevuto quale naturale conseguenza del criminale gesto. Chi specula, attraverso questi squallidi artifizi, non ama la propria città, del resto le condizioni in cui è stata lasciata, dopo aver sgovernato per circa 25 anni di fila, lo testimoniano in maniera chiara ed inconfutabile. Komunisti si nasce, e loro lo sono!!!

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