Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, la richiesta della società Buttol in relazione ad un nostro articolo pubblicato in data 10 ottobre u.s.. Ha ragione la società, di cui in epigrafe, a farci notare che non è stata mai incaricata a svolgere il servizio di rimozione e smaltimento rifiuti nella città di Marano, infatti solo per un mero errore di digitazione è stata citata la città di Marano anziché Melito, città dove ha effettivamente prestato servizio interfacciandosi addirittura con un amministrazione che, oltre a non pagare con puntualità i canoni per le prestazioni erogate, non aveva ancora provveduto alla regolarizzazione della situazione contrattuale, abitudine che sembra essere molto in voga nei comuni della cintura a nord di Napoli. Per quanto attiene il resto, e ritenendo convintamente che il lavoro del “giornalista” è spesso destinato ad essere smentito, ci auguriamo di essere smentiti da fatti reali e concreti che saremo sempre disponibili, così come nella nostra cultura, a pubblicare a correzione di eventuali notizie divulgate e non corrispondenti alla effettiva attendibilità dei fatti riportati. Carlo Carrillo

Gentile Direttore,
si diffida la SUA testata giornalistica a pubblicare notizie false e che tendono a ledere l’immagine della Buttol Srl. Ai sensi della legge n. 47 della legge sulla stampa del 1948, chiediamo di rettificare l’articolo apparso in data 10/10/2019 dal titolo ” Se Am Tecnology piange Buttol non può ridere. Ecco la situazione a Gragnano ” con quanto segue:
Innanzitutto questa azienda diffida la SUA testata ad utilizzare espressioni quali “assunzioni clientelari” riferendosi alla stessa. La Buttol Srl non è mai stata incaricata del servizio di igiene urbana di Marano, mentre a Caivano l’Azienda ha scelto di sua spontanea volontà di recedere il rapporto con l’ente perché mancavano le condizioni di legalità e in particolare da tre anni non è stato consentita la firma del contratto relativo all’appalto di igiene urbana.
Riguardo Gragnano, le foto pubblicate ritraggono sacchetti abbandonati, che l’Azienda raccoglie in seguito ai controlli di polizia ambientale per risalire ai responsabili e in ogni caso dopo il via libera dell’ente appaltante, come da capitolato. Non a caso dall’inizio del 2019 la media della raccolta differenziata risulta essere del 65%.

Certi di un sicuro riscontro.
Cordiali Saluti

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