Castellammare di Stabia (di Caca) – Appena venti giorni orsono, il centro destra rivince le elezioni nella ex Stalingrado del Sud con Gaetano Cimmino che alla guida di una coalizione formata da 7 liste che rappresentano il giusto mix tra partiti tradizionalmente alleati e liste civiche con marcata connotazione di centrodestra. Nonostante un tanto devastante quanto preoccupante scenario nazionale Cimmino vince le elezioni al ballottaggio ( a margine di un primo turno particolarmente chiacchierato per alcune vicende di sospetta compravendita di voti ora al vaglio degli inquirenti) contro Andrea Di Martino, ex delfino di Vozza e fresco di travaso nel PD renziano (lasciato immediatamente a ridosso delle comunali), che ha superato al primo turno, per poche decine di voti, De Angelis sostenuto dal PD di Corrado e Manniello.
Subito dopo la vittoria al ballottaggio l’intanto proclamato Sindaco Cimmino scompare dai radar della maggioranza e delle forze politiche, che pure hanno sostenuto la sua candidatura in tempi non sospetti, per chiudersi in una stanza, che seppur meravigliosa dal punto di vista del paesaggio e del prestigio, è grigia ed è risultata svuotata dei contenuti politici per riempirla di TECNICISMI e TATTICISMI tanto antichi quanto sterili.
Orbene è ovvio che, semplicisticamente, potremmo dichiarare che Cimmino ha impedito alla maggioranza una squallida spartizione di poltrone; dobbiamo invece dire che Gaetano ha seguito le orme di un ex sindaco, politicamente poco illustre ad onor del vero, e rispondente al nome di Luigi Bobbio senza aver potuto godere però, e questo è un dato politicamente rilevante, del sostegno popolare che fu dato all’ex senatore di Alleanza Nazionale, dall’elettorato stabiese, e che polverizzò Salvatore Vozza al primo turno nel 2010.
Inoltre, è superfluo ricordare che seguire le orme di Bobbio rappresenti un triste presagio per il nostro leader di maggioranza che però, a scanso di equivoci, merita e gode ancora della piena fiducia e del convinto sostegno degli alleati i quali però, stando ai “rumors” che provengono dai vicoli circostanti Palazzo Farnese, non si riconoscono affatto nell’esecutivo che Cimmino si accinge a varare.
A voler essere più intelligibile, questa giunta rischia di essere, così come accadde per il suo predecessore di centro-destra, la “sua” giunta e non la giunta della maggioranza a cui è stata affidata, dal corpo elettorale, la responsabilità di governo della città. Responsabilità non è spartizione, la responsabilità di governo della città è un onore, è vero, ma è anche e soprattutto tanto onere. Un onere che la maggioranza deve condividere con il Sindaco, il quale è libero di prendere tutte le decisioni in completa solitudine, ma che poi non potrà lamentarsi quando, capitando di dover voltarsi indietro, potrebbe ritrovarsi a guardare il vuoto e con nessuno dietro a sostenere le sue posizioni. A leggere i nomi della nuova squadra, di governo della città, più di un addetto ai lavori è rimasto basito, nomi che, richiamando riferimenti della “Via Lattea”, grillini, della sinistra radicale e di appartenenti all’area Deluchiana stabiese, sembrano voler contribuire a costituire un esecutivo tutto “Latte e Miele” che consentirebbe a Cimmino, neo sindaco del centrodestra, di poter tornare a respirare l’aria del suo “primo vecchio amore” politico nel ricordo di un “indimenticabile feeling” che potrebbe essere tornato, prepotentemente, in auge. Questa è la ricetta giusta? Noi non lo sappiamo, ma il giudizio lo darà il “palato” e la storia. E noi? Non staremo certamente a guardare!!!

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