(Ancar) – Cresce la preoccupazione in città e nel nosocomio stabiese per il caso della partoriente di Scafati risultata positiva, dopo il parto, al test per il Covid19. Il personale sanitario e parasanitario dell’Ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia è in subbuglio, come espresso dalla durissima e sacrosanta nota del sindacato di categoria FIALS, il quale inchioda il Direttore sanitario alle proprie responsabilità, lamentando il mancato rispetto dei protocolli minimi per prevenire il contagio specie in ambiente sanitario, e l’assoluta mancanza (già segnalata da questa testata con riferimento al presidio territoriale di via S. Allende, ndr) dei dispositivi di protezione individuali, quali tute, guanti e mascherine.Dal suo canto, la primaria Esposito non tace sui social, rappresentando la sua posizione prima con un post nella serata di ieri, e poi con una lunga nota della partoriente in questione, pubblicata sempre su facebook nella mattinata di oggi 20 marzo. La donna, in particolare, dichiara di essere stata sottoposta ad un percorso separato dalle altre degenti, e di essere stata posta in isolamento. Al contempo, però, la stessa dichiara di non avere avuto e di non avere alcun sintomo, “non ho tosse, non ho affanno, nulla di nulla”… e allora ci chiediamo, ed anzi chiediamo a chi di competenza: quando la donna si è recata in ospedale, e precisamente in reparto, aveva o non aveva sintomi – fosse anche solo la febbricola riferita dalle fonti – riconducibili al virus Covid19? Se NO, non si comprende per quale ragione la stessa sia stata posta in isolamento. Se sì, allora era doveroso rispettare TUTTI i protocolli del caso, ed allora non si comprende per quale ragione il personale sanitario riferisca espressamente che ciò non sia avvenuto. Delle due l’una. Tertium non datur.
Castellammare di Stabia, 20 marzo 2020
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