(Red) “Molti pensano che gli appelli non servano, che rischiano di trasformarsi in un vano e vuoto tentativo retorico rispetto a un andamento delle cose che è dato per scontato e, quindi, immodificabile.
Può darsi che sia così
Non conosciamo altro modo, però, per dire fermiamoci; continuare a costruire alleanze sulla sabbia, infatti, non servirà a dare le risposte che la nostra città merita e si attende.
Abbiamo detto e scritto molte volte in queste settimane della complicata situazione in cui versa Castellammare: sul piano sociale,
sono tante, troppe le situazioni di disagio; su quello economico, a causa della crisi delle attività produttive e per la mancanza di lavoro; su quello politico, per gli errori e le insufficienze dimostrate da chi ricopre ruoli politici.
La Città e tutti noi tutto corriamo il rischio di andare a sbattere!
Riassumere solo le emergenze, i problemi da affrontare, i progetti e le proposte da mettere in campo, a poche settimane dalla scadenza per la presentazione delle liste, però non basta; è necessario esprimere un giudizio sul modo in cui i diversi schieramenti si stanno preparando al prossimo appuntamento elettorale del 10 giugno.
Singoli personaggi, liste e raggruppamenti del passato si stanno riorganizzando, raggruppando, unendosi e dividendosi come se niente fosse accaduto, come se fosse naturale andare ancora una volta al voto anticipato.
Nessuno ha deciso di fermarsi per guardare agli errori commessi, per evitare di ripeterli, per andare oltre l’orizzonte personale delle proprie ambizioni, se non, a volte, delle proprie miserie. E, a testimonianza dell’incapacità ad aprire nuovi percorsi per recuperare quella enorme rottura che si è manifestata tra politica e società, si ripete la folle corsa a mettere insieme quanti più candidati possibili, nella speranza che questo modo di fare porti più voti e, quindi , assicuri la vittoria.
La città con i suoi problemi, in questo triste scenario, rimane fuori dalla porta .
Lo dimostrano i tanti silenzi del passato, quando le Terme sono state miseramente chiuse o quando, nonostante la piena disponibilità della soprintendenza di Pompei, non si è riusciti ad aprire Museo e Scuola alla Reggia di Quisisana. E lo dimostrano i silenzi recenti su vari temi relativi al fatto che Castellammare sia rientrata nelle Zone economiche speciali così come gli ultimi comunicati sulle proposte e le prospettive messe in campo dalla Regione e da Fincantieri per il nostro cantiere navale.
E i partiti lasciano l’onere di prendere una posizione, di avanzare dubbi e la richiesta di chiarimenti, solo ai lavoratori e al sindacato.
I Cinque Stelle avrebbero scelto il candidato a sindaco e definito la lista, ma per realizzare quale programma, non è ancora chiaro; il centrodestra, e non è una novità, sta provando a ricucire le sue divisioni che non sono mai derivate da opzioni diverse sul programma da presentare alla città; poi ci sono quelli che girano e partecipano a tutti i tavoli, dando vita allo “ struscio elettorale”, con ipotetiche liste pronte, in attesa di valutare con quale schieramento fare accordi, non per il programma che propongono, ma per le probabilità che hanno di vincere.
Non è difficile pronosticare che di questo passo si produrranno nuove liti e un nuovo rischio di scioglimento anticipato.
Nemmeno le forze ampie e articolate del campo progressista appaiono, fino a questo momento, capaci di indicare un cammino nuovo per Castellammare. Il Pd, in questo quadro, sembra una forza smarrita e non in grado di avanzare una proposta credibile, prosciugata da rotture e abbandoni.
Leu è un movimento nato da poco tempo e con alle spalle un difficile passaggio elettorale. Non sono mancati, tuttavia, in queste settimane tentativi provenienti da varie parti tesi a indicare contenuti e modalità nuove per scegliere il candidato a sindaco e la giunta per costruire la coalizione, ma manca ancora un’indicazione chiara e risolutiva.
Siamo consapevoli che non abbiamo molto tempo, ma anche convinti che dipende da noi creare un clima nuovo e accogliente che favorisca e incoraggi il dialogo.
Noi crediamo che le migliori energie della città, i giovani innanzitutto, ma anche chi è impegnato nel mondo del lavoro e delle professioni, nella scuola, nella cultura, nel volontariato, in famiglia come nello sport, devono essere le protagoniste della nuova fase della città.
Una fase che dice basta al consigliere comunale di mestiere e dica sì al consigliere comunale che si candida proponendo progetti concreti, credibili e condivisi. Una fase in cui il sindaco (uomo o donna che sia) deve sapere interpretare lo spirito della coalizione che lo candida e rappresentare i cittadini che lo hanno eletto, ma anche quelli che non lo hanno votato. Un sindaco o una sindaca, dunque, che faccia del dialogo il principale strumento della sua azione amministrativa e politica.
Noi chiediamo ai partiti politici di aprirsi a tutti.
Convochiamoci tutti entro pochissimi giorni, chiamiamo chi è disponibile e proviamo a dare un messaggio chiaro: la priorità per i prossimi 5 anni è Castellammare, e per questo scopo occorrerebbe che tutti si rendessero disponibili a mettere da parte tutte le divergenze e gli interessi legati alla proprie appartenenze politiche.
Crediamoci e proviamo a farlo.
Indichiamo in pochi punti la strada per rilanciare la ripresa di Castellammare di Stabia, obiettivi che aiutino a costruire interesse, partecipazione e entusiasmo.
Noi vi proponiamo di vederci già domenica 22 aprile 2018 alle ore 10,30 al cinema Montil”, è l’appello che sta circolando in città, per il quale si stanno raccogliendo adesioni nella società civile.







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