(Carlo Carrillo) – Siamo arrivati ormai, e per fortuna, all’epilogo di una lunghissima, faticosa nonché velenosa campagna elettorale. E’arrivato finalmente il tanto atteso e sospirato giorno per votare. A Castellammare di Stabia si è recato alle urne il 65% degli elettori aventi diritto, poi è trascorsa la giornata del 4 marzo e, la notte scorsa, le schede sono state pure scrutinate. Dei risultati ne parleremo in disparte, ma in questa campagna elettorale è emerso un fatto molto grave e politicamente scorretto da parte dei grillini stabiesi. Quale? Subito serviti. I pentastellini stabiesi hanno fatto girare, così come tutti gli altri partiti in competizione, i loro fac-simili che, a differenza degli altri che venivano distribuiti negli altri collegi, non recavano accanto al simbolo il nome del candidato locale sia per l’uninominale per la camera dei deputati che per l’uninominale del senato della Repubblica.Che sarà mai accaduto nella tipografia grillina, visto che girava un fac-simile con logo pentastellato recante solo i nomi dei candidati al plurinominale? Avrà sbagliato il tipografo, oppure si è trattato di un “Escamotage Tecnico” studiato ad arte ed appositamente, da Casaleggio&Co per il nostro collegio, al fine di evitare che sulla scheda, di fianco al simbolo, comparisse il nome del candidato Catello Vitiello? E se così fosse accaduto, non sono resi conto che al fine di non dare nell’occhio, avendo dovuto tagliare anche il nome della candidata al senato, hanno messo in condizione l’elettore del collegio uninominale di non conoscere il nome del candidato del movimento se non al momento in cui è entrato nel seggio elettorale? Un “Pastrocchio” tutto “Grillonzo” che ha penalizzato la, tanto magnificata ed abusata, trasparenza al fine di voler dimostrare una inesistente coerenza sia etica che comportamentale. Per non parlare poi del nulla politico che è emerso in questa paradossale storia tutta ancora da raccontare. La coerenza avrebbe imposto, a costo di perdere consensi, di chiedere al proprio elettorato, sul collegio dell’area stabiese sorrentina, di rendere nulla la scheda e/o di non recarsi alle urne pur di non far votare il candidato alla camera, messo alla gogna e subito espulso dal movimento, ed al quale hanno vietato, appena agli albori della campagna elettorale, l’utilizzo del simbolo. Ma purtroppo i consensi servono, e non solo per l’uninominale,visto che il voto che è espresso alla camera per Vitiello è stato contemplato ai fini dell’assegnazione dei seggi del plurinominale proporzionale alla camera dei deputati. Ma sono riusciti a fare l’analisi politica del voto? E se l’hanno fatta è saltato subito ai loro occhi, foderati di prosciutto, che Catello Vitello è stato un valore aggiunto di alto profilo per il loro contenitore? Orbene, tra i voti conseguiti dal simbolo e quelli totali conseguiti dal candidato, abbiamo riscontrato una differenza di migliaia di voti in più registrati per Vitello, questa differenza la dice lunga, molto lunga, sul valore apportato da questo candidato che, ancora oggi, sembra non abbia ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dalla nomenklatura centrale di questa “associazione”.
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