(di Carlo Carrillo) – Giorni difficili per la politica stabiese che, ancora stordita dai risultati usciti dalle urne, non riesce a ricomporsi per dar luogo ad una analisi del voto volta a motivare le ragioni del terremoto politico avvenuto nel Paese in generale ma, in particolare, nella ex città delle acque. Una analisi del voto che andrebbe fatta, a nostro avviso, in maniera approfondita e seria visto che la città si appresta a ritornare alle urne per eleggere il nuovo consiglio comunale in conseguenza dello scioglimento anticipato dell’assise con la relativa caduta di “Tonino il Breve” che, a quel che va manifestando, nonostante gli inviti di Corrado miranti a frenare inutili e dannose fughe in avanti, la sua intenzione a ricandidarsi alla poltrona di primo cittadino. Ecco la complicazione che ha determinato la sfiducia nei partiti tradizionali e, di conseguenza, divenendo uno dei motivi della loro disfatta in città e nella nazione. L’autoreferenzialità, quella maledetta abitudine di proporsi quale sintesi di un partito, se non addirittura di una intera coalizione, la personalizzazione della politica con l’affermazione del proprio “Ego”, tanto non sicuramente finalizzato ad interpretare il ruolo quale momento di disponibilità al servizio dei cittadini e dell’intera comunità, ma rivolto alla necessità personale di sentirsi indispensabili, ed insostituibili, in una funzione che bisognerebbe svolgere in sintonia, con il supporto e la confluenza, delle migliori energie e professionalità della città. Quale documento politico scaturirà dal coordinamento cittadino che si terrà oggi in quel di Corso Vittorio Emanuele? A noi non è dato saperlo, ma di certo non potrà mancare una forte ed incisiva autocritica sul modo di come è stata governata la città ed il suo territorio, considerata la “mania” di egemonizzare, personalizzandole, anche le assunzioni di personale effettuate da imprese private sul territorio. Quale partito vorrà presentare il PD alle prossime comunali? q?Quello delle tessere e delle clientele oppure un partito che sia vicino alle esigenze di una città ridotta ormai in ginocchio dalla mera gestione del potere? Ah saperlo, e poi del resto basta attendere, è solo una questione di ore.
Castellammare lì 08 Marzo 2018
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