(di Red) «Non accettare la richiesta fatta dalle opposizioni alla conferenza dei capigruppo di oggi, ovvero inserire all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale la vicenda Sint, è miopia politica». Cosi i capigruppo di opposizione Tina Donnarumma, Eutalia Esposito, Andrea di Martino, Francesco Nappi, Francesco Iovino, Giovanni Nastelli e ToninoScala.
«Apprendere dalla stampa della nomina del nuovo Amministratore della Sint nel mese di agosto, mortifica il ruolo del consiglio comunale – hanno proseguito – Considerato, inoltre, che nell’attesa della convocazione dell’Assemblea straordinaria dei soci convocata per venerdì 14 settembre, con lo stesso atto il presidente sarà anche nominato commissario liquidatore della stessa società, risulta svilito il ruolo assegnato ai consiglieri comunali. Non è in discussione la nomina dott. Vincenzo Sica, ma il metodo, che esclude un ruolo che la legge affida all’assise comunale. Il sindaco Gaetano Cimmino e lo stesso presidente del Consiglio Vincenzo Ungaro da opposizione nella precedente consiliatura avevano più volte rivendicato la centralità del consiglio comunale, son bastati pochi mesi per resettare e cancellare quello che era un mantra delle loro battaglie consiliari».
«La richiesta delle opposizioni – precisano – non è stato un capriccio, ma un atto che consentiva una discussione pubblica sul futuro del termalismo.
Le decisioni da assumere, anche relative ai compiti e al mandato da assegnare al liquidatore, rientrano nelle competenze dell’organo consiliare. Questo avvalora ancor più ciò che l’opposizione ha denunciato all’atto dalla presentazione delle linee di mandato del sindaco ovvero la confusione e la mancanza di un progetto che ponga le basi per il rilancio del termalismo. Il sindaco e la sua maggioranza prendono a pretesto la delibera approvata del Commissario Prefettizio, per sfuggire ad una discussione pubblica, commettendo un errore amministrativo e politico».
«È proprio la Delibera del 5 giugno 2018 n.73, assunta dal commissario prfettizio con i poteri del consiglio comunale, ad imporre questa discussione – si continua a leggere nella loro nota – Sottrarsi da parte della maggioranza e del sindaco ad un confronto è miopia e denota una linea poco chiara sul futuro del Termalismo Stabiese. Discussione che invece è indispensabile e necessità il coinvolgimento degli ex lavoratori, delle parti sociali e della città, anche in virtù della adesione fatta anche dal sindaco Cimmino al patto con le associazioni per la “Amministrazione Condivisa” . Se questa è la condivisione, e siamo solo all’inizio del mandato, non osiamo immaginare cosa sarà il futuro. Noi continueremo a chiedere che il mandato al liquidatore sia esercitato dal consiglio comunale e la prospettiva da dare al Termalismo sia oggetto di una discussione con la città».
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