Ieri mattina, nella splendida cornice della Chiesa dei Santissimi Apostoli a Nola, il Presidente dell’Ente Idrico Campano Luca Mascolo insieme al Direttore Generale Vincenzo Belgiorno ed al Coordinatore del Distretto Felice Rainone, ha presentato ai sindaci dei 76 comuni che rientrano nel territorio di competenza del Distretto Sarnese Vesuviano, il Preliminare di Piano d’Ambito Regionale. Si tratta dello strumento di programmazione che contiene gli interventi da realizzare per garantire alla Campania, nel prossimo trentennio, una moderna gestione del ciclo integrato delle acque basata sui criteri di efficienza economicità e sostenibilità ambientale.
«La legge Regionale che ha istituito l’Ente Idrico Campano ha rappresentato una rivoluzione copernicana perché ha restituito la governance del servizio idrico integrato ai sindaci e, dunque, alle comunità locali» ha dichiarato il presidente Luca Mascolo. «Siamo un Ente nato da poco, ma che sta producendo uno sforzo enorme per dare alla Campania una gestione del ciclo integrato delle acque moderna ed efficace. Senza ricercare i riflettori, ma puntando piuttosto alla concretezza. Questo appuntamento dimostra la volontà di condividere al massimo le decisioni con i territori. Ma allo stesso tempo i sindaci devono avviare una programmazione per realizzare le opere necessarie a superare i ritardi e le inefficienze delle reti. Stiamo mettendo in campo uno sforzo straordinario per allestire un sistema idrico integrato che risponda ai criteri di efficienza, efficacia ed economicità garantendo, allo stesso tempo la piena sostenibilità ambientale. Lavorare per raggiungere questi obiettivi è un obbligo morale per quelli che oggi hanno incarichi amministrativi e di governo e un dovere verso le nuove generazioni».
«La presentazione del Preliminare di Piano d’Ambito Regionale – ha aggiunto il coordinatore del Distretto Sarnese Vesuviano Felice Rainone – è stato un importante momento di confronto. Il Piano è uno strumento che inciderà concretamente sui livelli dei servizi nei territori e sulle condizioni delle popolazioni che li abitano. Questo confronto sarà utile per facilitare il lavoro di chi amministra i territori che potranno incaricare le strutture tecniche dei rispettivi enti e per proporre miglioramenti ed integrazioni».
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