Flavio_DiMartinoRiceviamo e volentieri pubblichiamo “Le Voci di Dentro” di Flavio Di Martino.

Caro Catello, Il contenuto del messaggio di cui mi hai fatto destinatario su Facebook, ipotizzando e proponendo l’apertura di un FORUM per consentire a tutti di confrontarsi su proposte e programmi onde arrivare “a decidere insieme il candidato Sindaco”, condivisibile nel merito, mi induce a scegliere il carattere da dare alla risposta.

O quello semplice e sintetico del “mi piace” o quello che ho scelto come risultato della lunga esperienza maturata, con il benevole consenso dell’anagrafe, sul mare più procelloso che calmo della politica stabiese.

Allora lasciami dire, da subito, che dopo la traumatica fine dell’ultima Consiliatura è utile dare tempo al tempo, senza andare, ovviamente, alle Calende greche, affinchè possa svolgere la sua funzione terapeutica e consentire il ripristino di un clima depurato dai veleni, dai rancori e dalle zuffe da cui è stata caratterizzata e appesantita la vita politica della nostra Città degli ultimi anni e degli ultimi mesi.

Il primo passo da compiere, anche per favorire la positiva e rapida conclusione dell’accennato processo distensivo è quello di valutare, secondo l’importanza che hanno, le posizioni e le idee altrui, specie quelle manifestate da più parti prima, durante e dopo la travagliata crisi politica conclusasi con lo scioglimento del Consiglio comunale.

Questo lo dico per evitare che il mio parlare possa essere interpretato come quello di “ Cicero pro domo sua” e ritenendo opportuno un momento di esclusione dal mio ragionamento di quanto affermato con la lettera aperta del dieci di Ottobre scorso, considerandolo propedeutico a qualunque altra iniziativa.

Lo ribadisco in quanto alcune dichiarazioni rese da esponenti politici dopo la crisi che ha provocato lo scioglimento del Consiglio comunale portano allo stesso punto di arrivo; a rilevare, cioè, come sia necessario vincolare il modo di fare politica e l’insieme dei comportamenti istituzionali a regole precise e tassative, nell’osservanza della norma e dello spirito dell’articolo 54 della Costituzione repubblicana.

Osservanza dalla quale sia imprescindibile il corretto utilizzo del mandato che l’eletto Consigliere comunale riceve dagli elettori per servire la Città e non per servirsene “ad usum delphini”

Senza di questo, e lo dico rimanendo in piedi davanti ad ogni altra cattedra, si possono fare tutti i “tavoli” possibili e immaginabili ma senza che il cittadino riesca a liberarsi dal dubbio che pur cambiando i musicanti la musica continuerà ad essere sempre la stessa.

Non credo che possa esserci qualcuno che abbia difficoltà a ritenere come in questo discorso venga ad inserirsi, a buona ragione, la questione morale evidenziata, nella loro conferenza stampa, dai quattro ex Consiglieri della ex maggioranza, la cui coerenza con il valore della rettitudine politica e con l’interesse della Città manda in fumo la dissidenza come negativa definizione del loro serio e motivato comportamento.

Come non credo di essere il solo a dare importanza, per il loro valore comunicativo, alle “voci di dentro”; come quelle di chi, per operosa scelta professionale, consolidata attraverso il social Network, è in grado di raccogliere e riassumere, per farla sentire anche ai sordi, la voce corale e prevalente della pubblica opinione.

Cosa che ha fatto Antonio Mascolo con la sua lettera ” Ora et Labora” alla Redazione di Stabia Channel.

Lettera che merita di essere letta non di corsa ma con attenzione, nella quale, con giudizio lapidario sulla moralità, il bravo estensore crea, con sottile e significativa ironia, la figura del “Consigliere etico”, accompagnandolo, come Dante fu accompagnato da Virgilio, su un lungo percorso programmatico, segnato dalla fantasia rispetto alla possibilità di rendere possibile l’impossibile e segnato dalla concretezza quando indica il possibile che può diventare fattibile

A questo punto mi sento indotto a chiedermi e a chiedere quale sia la morale che scaturisce da quanto scritto fin qui. Per quanto mi riguarda la risposta è una sola:

IL CODICE ETICO !

Per fare in modo che il “Consigliere etico” lasci il posto al “Consigliere normale” che rispettoso del vincolo di mandato operi, senza derogarvi dal primo all’ultimo giorno della Cosiliatura, per il conseguimento degli obiettivi politici e programmatici sottoposti al confronto elettorale e condivisi dagli elettori dai quali viene votato.

Sarà questo che consentirà di recuperare la fiducia dei cittadini; sarà su questo, prima di ogni altro giudizio, sia pure quello riguardante le cose da fare per uscire dalla crisi, che la Città valuterà, anche in termini di disinteresse personale e di spirito di servizio, la dimensione etica e politica delle Forze che andranno a confrontarsi nella prossima primavera, su un programma asciutto e fatto, come spero, di cose essenziali e condivisibili per poter essere sostenuto, ponendo la Città come simbolo comune, dalle componenti di quelle che saranno maggioranza e minoranza.

Sono convinto che il risultato di questa valutazione orienterà l’elettore nell’assegnazione del voto che, specialmente per chi è rimasto scosso dalle ultime, deprimenti vicende politiche, non potrà non tener conto del livello di credibilità e di affidabilità di ogni competitor, come garanzia dell’impegno a costruire la svolta che la Città si aspetta per ritornare ad essere, in particolare, la Città orgogliosa delle sue Terme e del suo Cantiere Navale.

Cordialità Flavio di Martino

7 Novembre 2015

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