(di Red) – In questi giorni ne abbiamo letto, visto e sentite di cose di tutti i più disparati colori che, in disparte quelli meravigliosi della Cassarmonica, si sono susseguite in un crescendo che come in un vecchio film d’autore hanno fatto lievitare emozioni e sussulti di ogni tipo. Volendo ricapitolare, alla ricerca di un bandolo inafferrabile, potremmo partire dal giorno in cui un cartello delle opposizioni, variegato nei colori ed a brandelli sotto l’aspetto politico ed ideale, è riuscito finanche a compattarsi apponendo la firma sotto una richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale, ai sensi dell’articolo. 2 comma C, che avrebbe dovuto trattare la questione SINT. In calce alla richiesta le firme di chi sosteneva l’amministrazione Pannullo, fino al 5 febbraio u.s., con le firme di chi ha mandato a casa l’ex sindaco e, per lo mezzo, anche le firme di chi aveva gioito per la precoce “cacciata” di Tonino il breve. Una “Bobba” alla francese, tanto per rendere l’idea, una sorta di macedonia politica arrivata, a loro dire, per amore della città a sotterrare le pericolose, acuminate e taglienti “asce di guerra” che avevano usato dal 6 febbraio scorso per colpirsi vicendevolmente in maniera più o meno “Letale” al fine di assumere il predominio politico in vista delle amministrative di giugno. Accuse infamanti sono riusciti a scambiarsi tra loro, ex alleati nell’avventura Pannulliana, accompagnate da promesse e giuramenti solenni di ritrovarsi tutti insieme davanti ai Giudici della sezione penale al fine di regolare i conti in maniera decisiva. Per ricordare tutto ciò basta poco, ancora fresche e rintracciabili sono le tracce di quelle “conferenze stampa” tutte fuoco e fiamme che furono celebrate dal Montil al Supercinema, passando per la sede del PD di C.V.E., accuse di collusioni con ambienti “grigio topo” condite da velenose frecciate al vetriolo. Ed invece che davanti ai giudici, qualche giorno fa si sono ritrovati, tutti insieme appassionatamente, a gridare allo scandalo in una conferenza stampa convocata dopo essere scappati(ancora una volta) dal Consiglio Comunale che pure avevano fortemente richiesto al punto di polemizzare sulla vicenda Sint per ben tre mesi sulla necessità di doverlo celebrare, salvo poi scappare al momento di validare la seduta con la loro presenza. Ma il paradosso più evidente è stato quello di veder seduti vicini, allo stesso tavolo, i carnefici e le vittime dell’amministrazione Pannullo quelli che oggi vorrebbero, a loro volta, diventare i carnefici della coalizione di Cimmino. Ma quello che ha colpito di più, in quella serata, è stata la presenza al tavolo delle due cosiddette “Pasionare” della lotta alla camorra stabiese, facevano tenerezza ed i loro interventi sul tema politico e sui recenti fatti “Olimpici e fucaracchiari” accaduti hanno assunto una connotazione che supera di ben 44 volte la valenza del voto espresso nella cabina elettorale dagli stabiesi. Insomma la sagra multicolore dell’incongruenza si sta svolgendo in città in un clima natalizio, nel gruppo delle opposizioni, che ormai recita “tutti insieme, nella falsità, appassionatamente”. E il resto? Staremo a guardare!!!
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