(Redazionale) – Il termalismo, le Terme, sono diventati oramai argomenti ostici per tutti, eppure sono ricchezze inespresse che la politica non riesce, in alcun modo, a far emergere come valore aggiunto alle innumerevoli bellezze del nostro territorio.
Parlare di ricchezze ed opportunità, è anche ben poca cosa rispetto ai tanti posti di lavoro diretti ed indiretti lasciati per strada in questa città. Ma tutto questo rappresenta, per il candidato al Senato del PD Manniello, un aspetto ignoto nonché terreno di confronto imprudentissimo. Il motivo? Subito!
Manniello, in queste ultime ore, ha incontrato una delegazione di lavoratori termali i quali al minimo, nelle aspettative, attendevano perlomeno un ragionamento che approfondisse nel merito le vicende termali, del dramma lavoro, della spinosa vicenda sullo stato degli immobili e se non altro impegni per eventualmente riaprire, nell’immediato, le Antiche Terme.
Ma il candidato, innegabilmente a digiuno della materia, dopo essere stato introdotto dall’amministratore Unico di Sint, dall’ex sindaco Pannullo ed per un saluto en passant del suo “Committente Elettorale”, intrattenendosi appena dieci minuti con le maestranze termali addirittura in piedi, ha solo parlato, e molto genericamente, di un bando di prossima pubblicazione entro il 25 di febbraio, garantendo di averne discusso al comune e di avere ricevuto personalmente queste garanzie, senza d’altronde aggiungere null’altro.(NdR questo impegno era stato assunto dal Commissario Prefettizio alle ore 16,30 nel corso dell’incontro svoltosi al comune con gli ex capigruppo consiliari). E questo è stato, e se putacaso non ci fosse stato Pannullo, con Vanacore, a ricevere i lavoratori, intrattenendoli nell’attesa arrivasse l’aspirante senatore, questi ultimi avrebbero avuto solo la non lieta sorpresa di incrociare Paolo Giugliano in uscita dal comitato di via Alvino. “Aspettando Manniello” l’ex sindaco si è lasciato sfuggire, discutendo amabilmente con i lavoratori, di avere l’intenzione di ricandidarsi a sindaco, alla prossima tornata delle comunali, con la pattuglia dei suoi “fedelissimi” sfiduciati nella drammatica serata del 5 febbraio u.s.. Una disinvoltura unica, quella di Pannullo, che contravvenendo all’accorato appello di Corrado, segretario cittadino P.D., a non lasciarsi andare a inutili e dannose fughe in avanti, approfitta delle politiche per lanciare una interminabile campagna elettorale che lo vedrebbe, alla luce della situazione politica interna al suo partito, fuori dagli schemi e dai disegni dei Piddini stabiesi. Tornando a bomba, cioè a Manniello, sarebbe appena il caso di dire: Bene, anzi malissimo, un candidato che rappresenta il territorio, anzi che avrebbe intenzione di rappresentarlo, non può ridursi a parlare attraverso slogan su Fincantieri, su Terme ed altro, ma dovrebbe, quantomeno, avere il dovere di fare i compiti a casa, oppure, nella migliore delle ipotesi, possedere conoscenza culturale e storica del territorio.
Ma tutto questo non può accadere, perché il PD non ha storia, ma soprattutto ha la memoria molto corta, d’altronde fino a poco tempo fa c’era un altro esponente “illuminato” di questo PD che esclamò: “Mio Nonno le Terme le ha costruite, ed io non le chiuderò”, ma poi sappiamo tutti com’è finita.
Per favore, qualcuno cerchi di spiegare bene a Manniello che, le Terme sono e rappresentano la storia della nostra città………..
Castellammare di Stabia lì 16 febbraio 2018
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