(Redazionale) – Inadempiente alle prescrizioni, rilevate attraverso una normale visita dell’Arpac, motivo per cui è stata revocata l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera, ai sensi del D. Lgs 152/06 e s.m.i., rilasciata con D.D. n.301 del 22/11/2011 alla società “Cantiere Navale Marina di Stabia s.r.l.” con stabilimento in Castellammare di Stabia (NA) alla Via De Gasperi 321, afferente l’attività di costruzione e rimessaggio di imbarcazioni da diporto. A seguito di una diffida, risalente al 29 gennaio 2016, la regione Campania aveva prescritto alla Cantiere Navale di Marina di Stabia s.r.l. di adottare, entro il termine perentorio di trenta giorni, gli impianti di captazione ed abbattimento di cui alla relazione tecnica allegata all’istanza autorizzativa prodotta, nonché di indicare la materia prima ivi denotata (tipo e qualità) ai fini di contenere le emissioni nell’atmosfera secondo quanto stabilito dai limiti fissati, ed autorizzati, con D.D. n°138 del 27 maggio 2011. La società, Marina di Stabia, aveva di seguito, attraverso una nota di febbraio 2016, comunicato all’amministrazione controllante il ripristino delle condizioni di conformità di cui al Decreto autorizzativo, per cui, secondo le modalità di rito, l’Arpac avrebbe dovuto ritornare sul sito per verificare l’avvenuta ottemperanza della nota di prescrizione e che, essendo sospesa l’efficacia della nota autorizzativa 138, il cantiere in parola avrebbe potuto riprendere l’attività di routine solo al termine della conclusione del procedimento che, nella fattispecie, risultava trattarsi della UOD – GRC 08 Autorizzazioni Ambientali e Rifiuti Napoli. A seguito di un successivo sopralluogo, effettuato dall’Arpac in data 22/10/2018, è stato rilevato che, la società Marina di Stabia, pur risultando in possesso dei registri di annotazione degli autocontrolli effettuati non risultava detenere, così come prescrive la normativa, i registri di manutenzione degli impianti di abbattimento, e che l’ultimo smaltimento dei carboni esausti, circa 200 kg, risultava essere stato effettuato agli inizi di maggio del 2016. Inoltre, nella relazione degli ispettori, compare il mancato smaltimento di filtri in cartone e in fibra di vetro che, secondo l’autorizzazione 138, risultava prevista una sostituzione di filtri in carbone attivo almeno ogni sei mesi, intanto che al momento della visita risultavano in essere normali attività di saldatura. Ma le sorprese, a seguito di questo controllo, sembrano non finire mai, considerato che fu rilevato che il sistema di smaltimento ed abbattimento dei fumi, del tipo carrellato, risultava essere scollegato dal camino di espulsione per cui, gli operai della ditta, si erano immediatamente adoperati per ripristinare il collegamento. Per non parlare poi del sistema di aspirazione ed abbattimento dei fumi, a servizio della cabina di verniciatura n° 2, che risultava scollegato dal camino di espulsione con una imbarcazione all’interno in manutenzione, oltre che registrare, alla cabina di verniciatura N°3, fori sulle tubazioni ed un avanzato stato di decomposizione testimoniato dalla presenza di notevole quantità di ruggine. Ne deriva pertanto che, alla luce di queste “leggere discrasie” rilevate dall’ente accertatore, nel Cantiere Navale di Marina di Stabia, nonostante l’accertamento e le prescrizioni notificate, si continuava ad operare anche in presenza di un autorizzazione sospesa, contribuendo presumibilmente ad immettere nell’aria circostante fumi nocivi per la pubblica salubrità e, fatto ancora più grave, in pesante difformità con quelle che sono le norme per la tutela dei lavoratori sui luoghi di lavoro. Del resto non è la prima volta che a questa società capiti di ritrovarsi sul groppone contestazioni molto gravi ed a memoria ci sembra di ricordare che già a fine novembre 2009 gli furono contestati circa 16mila mtq di abusi edilizi, per poi saltare al 2012 sulla questione Tari relativa agli anni di imposta 2010 e 2011, ricorso che vide l’annullamento del procedimento solo “grazie” alla mancata costituzione in giudizio dell’avvocatura del comune Stabiese e, roba di questi ultimi tempi, la leggera discrasia della autorizzazione a collocare le tre “gruette” all’interno del 45/bis concesso in precedenza per esercitare l’attività di Cantiere Navale per imbarcazioni da diporto, tanto in assenza di una regolare autorizzazione della sovrintendenza che, a quanto sembra, sarebbe stata indispensabile. Darsena Tecnica o sede di esercitazione per i corsi Mams? Per adesso solo sede di esercitazione per i corsi Mams, ma chissà cosa potrebbe accadere se………Ah, saperlo
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