Una manifestazione studentesca molto colorata e vivace quella che si è svolta stamani per le vie di Castellammare. Sembrava quasi una manifestazione d’altri tempi, infatti, il luogo del raduno è stato fissato in quel di Viale Europa ed è stato in quel preciso momento che, tra fumogeni colorati, cori, striscioni e tanta allegria, l’assembramento dei circa mille giovani studenti ha iniziato a far sentire il riverbero sull’intera città. Le ragioni di questa protesta? Semplice, quella di manifestare contro l’uso improprio della riforma della cosiddetta “Buona Scuola”. Gli artefici, organizzatori del corteo, i rappresentanti di istituto che ne avevano annunciato lo svolgimento attraverso un comunicato diramato ieri, mentre a presidio ed a salvaguardia dell’ordine pubblico erano presenti le forze di Polizia di Stato e quelli della Polizia locale.
Gli studenti sono scesi in piazza, per lo sciopero scuola di oggi 13 ottobre, anche per questioni legate all’alternanza scuola lavoro, come ha dichiarato il coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Giammarco Manfreda: “Vogliamo un’alternanza scuola lavoro che sia una vera forma di didattica alternativa, di qualità per tutti” ha continuato Manfreda “Ad oggi continuano a mancare regole che permettano che questo avvenga, criteri che definiscano chi può e chi non può ospitare queste esperienze e siamo stanchi di dover sentire di nostri compagni umiliati in esperienze che di formativi non hanno nulla”.
La protesta è stata organizzata, sul territorio nazionale, da diverse associazioni studentesche, tra cui Rete degli Studenti Medi, Unione degli Studenti, Rete della Conoscenza, ed ha coinvolto migliaia di studenti delle scuole superiori in circa 70 città italiane. Le manifestazioni non sono passate inosservate agli occhi del Miur che si è appena pronunciato con un comunicato stampa in cui ribadisce l’impegno a monitorare l’alternanza per tutelare degli studenti. A questo sciopero della scuola si sono uniti anche gli studenti universitari, per protestare contro il numero chiuso e lo stato del sistema universitario italiano.
La protesta degli studenti sull’alternanza scuola lavoro non è rimasta senza una risposta. Infatti, poche ore fa, sono arrivate a margine dello sciopero scuola, le parole della Ministra Valeria Fedeli: “Garantiamo il massimo impegno e anche la massima fermezza di intervento in caso di situazioni in cui il patto formativo che sta alla base dell’alternanza sia violato, impedendo a studentesse e studenti di fare un percorso significativo, innovativo e di qualità”. Secondo i dati dell’anno scolastico 2016-2017, il 95% delle scuole ha partecipato all’alternanza e gli studenti coinvolti sarebbero circa 900 mila. Fedeli, approfittando dell’occasione, annuncia inoltre due importanti novità:
• una piattaforma per la gestione dell’alternanza scuola lavoro in cui gli studenti potranno segnalare eventuali violazioni che saranno così registrate in tempo reale per intervenire tempestivamente;
• la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza.
La Rete degli Studenti Medi commenta così lo sciopero scuola consumatosi in queste ore: “Oggi migliaia di studenti in tutta Italia sono scesi in piazza perché stanchi di una politica che non li ascolta e per riscrivere i paradigmi di una scuola diversa più equa e giusta”. Con gli studenti delle scuole superiori manifestano oggi anche quelli universitari per gli stessi motivi. La coordinatrice nazionale Unione degli Universitari UDU, ha dichiarato: “Come la scuola, anche l’università pubblica è stata frustrata nel suo ruolo: svuotata di docenti e studenti in modo drammatico. Ormai è il luogo dove riemergono le disuguaglianze in modo più netto”. La richiesta che arriva dall’UDU in merito al mondo universitario comprende anche i problemi del numero chiuso: “il primo ostacolo che nega il diritto allo studio, togliendo ogni anno a migliaia di studenti la possibilità di iscriversi alla facoltà scelta”.
Da Unione degli Studenti un segnale chiaro: dissenso. Nella giornata di oggi infatti in tanti città italiane si sono svolte delle proteste contro le decisioni volute sulla Buona Scuola. “Il Ministero non si è confrontato con gli studenti nel merito delle deleghe in bianco, denuncia Francesca Picci, coordinatrice nazionale dell’Unione degli Studenti, che prosegue: “Il Ministro ha annunciato che per la nona delega, riguardante le modifiche del Testo Unico sulla scuola, verrà scritto un DDL. Si modificherà il principale documento di riferimento del nostro sistema scolastico. Su un tema così delicato riteniamo doveroso che il ministero si confronti con noi nel percorso di stesura”. Una situazione che sembra sfuggita di mano alla Fedeli, mentre , almeno per il momento, ci si chiede se sia possibile la convocazione per un tavolo di confronto che consenta agli studenti di poter essere protagonisti di questo cambiamento.
Castellammare lì 13 Ottobre 2017
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