(Redazione) – I test, cinquanta domande a risposta multipla che vanno dalla cultura generale al codice dell’ambiente, si sono svolti dal 12 settembre fino al 30 settembre alla Mostra d’Oltremare, suddivisi su tre turni giornalieri. Cosi come ci ha raccontato il report della stampa napoletana, tra le fila di chi ha tentato di ottenere una delle tute da operaio Asia anche numerosi laureati. Infatti, hanno partecipato alla selezione privatistica ad evidenza pubblica, per titoli ed esami, circa 1230 in possesso di un titolo superiore come la laurea, pari a quasi il 5 per cento del totale, mentre altri 10.500 circa in possesso di un diploma di scuola superiore: titoli tra l’altro non richiesti dal bando, visto che per la partecipazione era sufficiente possedere solo la licenza di media inferiore. Infatti, secondo il protocollo del bando poche potrebbero essere le speranze, in particolare per chi, come i restanti 18.000 partecipanti circa, risultava essere in possesso solo ed esclusivamente del titolo minimo necessario per essere ammesso alla prova.
Questi sono segnali rivelatori di una profonda crisi del mercato del lavoro che sta imperversando, ormai, da decenni in maniera molto marcata su Napoli, ed in particolare, sulla Campania. Molti giovani dell’area metropolitana di Napoli hanno partecipato al concorso animati da tante speranze, ed in molti si sono organizzati, laddove era possibile, di partire con una sola auto per sostenere la prova non immaginando che per poter parcheggiare l’autovettura sarebbe costato un botto, al punto da dover sborsare anticipatamente 20 euro, per circa due ore di sosta, rigorosamente senza alcuna ricevuta fiscale. Una ulteriore penalizzazione per chi, alla disperata ricerca di un dignitoso posto di lavoro, ha dovuto sobbarcarsi anche questo ulteriore obolo sommato alle spese sostenute per partecipare alla selezione che, tutto sommato sembra proprio un lusso. O no?
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