(Red) Quanto le piace la politica? “La politica credo che debba far parte di ognuno di noi. A me piace la politica, la sento parte di me così come dovrebbe essere per ogni singolo cittadino. Politica per me è il significato stesso della parola, polis, cioè interessarsi della cosa pubblica, essere parte integrante della vita della città che prevede la partecipazione dei cittadini a tutto il sistema politica, della città prima e del proprio paese poi. Quindi la politica è importantissima e fondamentale”.

Perché ha scelto di partecipare alle attività promosse dai M5S?

“Ho scelto di seguire il movimento cinque stelle da anni proprio perché racchiudeva e racchiude o dovrebbe oggi racchiudere questo concetto di politica. Non a caso le nostre riunioni erano e sono pubbliche le abbiamo chiamate “agorà” come la piazza dove si svolgevano le attività nell’antica grecia delle attività politiche dei cittadini perché è il farsi carico dei problemi della città e trovare le soluzioni ed eleggere i propri rappresentanti al parlamento affinché agissero per la comunità e non per interessi personali. Questo è stato quello che mi è piaciuto del movimento cinque stelle, che ha dato voce ai cittadini fino a quando non c’era il movimento cinque stelle erano dei veri esecutori delle linee di partito. Il movimento cinque stelle non aveva una linea di partito, non aveva una linea di partito da seguire ma aveva le istanze dei cittadini da portare al parlamento e da difendere. E questo è quello che mi è piaciuto del movimento cinque stelle che ha avvicinato il cittadino, la persona, alla vita politica del proprio paese. Ed era una cosa bellissima molto ma molto bella perché ti sentivi parte integrante di tutto il sistema politico”.

A suo avviso questo movimento è in grado nella città stabiese di cogliere le esigenze della gente?

“Il percorso che ha scelto Nappi sindaco è stato un percorso travagliato e non privo di ombre, non privo di ombre perché, innanzitutto per un’ingerenza personale del consigliere regionale Cirillo, che ce lo siamo trovati a tutte le riunioni e dove, quasi sempre, ha indicato, consigliato tra virgolette, le modalità di svolgimento di questa candidatura. Doveva essere tutto trasparente, tutto controllabile e visibile a chiunque -cosa che non è stata a cominciare dalla sua stessa candidatura-. Una persona che frequentava il meetup, anche se ultimamente in maniera più incisiva e faceva parte del nostro meetup era una persona integrata tra di noi, ha fatto sapere della sua candidatura dai giornali, lo abbiamo saputo nel momento in cui lui ha inviato il suo curriculum. Ricordo che abbiamo fatto una riunione due sere prima e lui non aveva per niente palesato la voglia di candidarsi e già questo è stata una cosa molto brutta, perché… è brutta punto. Non vedo perché non dire subito di questa velleità di candidarsi, cosa doveva nascondere? Perché non esternarla a tutti? È troppo facile nascondersi dietro la scusa “ho deciso all’ultimo momento”, tra di noi non si decide all’ultimo momento si palesano le difficoltà, i dubbi, si palesa tutto, le nostre riunioni erano democratiche, le nostre riunioni erano aperte, dove ci si confrontava ma comunque c’era lealtà o quantomeno fino a quando non si sono intromesse altre persone all’interno di questo meetup. Quindi partiamo dalla sua candidatura che non è stata trasparente all’interno del meetup, non lo ha detto a nessuno, e poi perché la sera stessa delle votazioni, a votazioni concluse e spoglio effettuato sono stati distrutti completamente i registri delle votazioni. Una volta che io ho chiesto alle persone preposte, gli ex consiglieri comunali Amato e Murino e la neo deputata alla camera, Teresa Manzo, che erano state messe lì tipo commissione elettorale, che avrebbe dovuto controllare che tutto andasse in maniera democratica e trasparente, li hanno distrutti, adducendo questioni di privacy (ma no nella sera stessa delle operazioni). E poi c’è stata, evidente e confermata da Amato, Murino e Manzo, che votò il padre del consigliere regionale, Luigi Cirillo, nonostante non avesse la facoltà di farlo perché non era e non è una persona residente a Castellammare di Stabia. Perché si era deciso e votato in assemblea che le persone che potevano eleggere in candidato sindaco del movimento cinque stelle a Castellammare di Stabia avessero determinati requisiti e tra questi requisiti c’era quello di essere stabiese e residente a Castellammare ed essere certificato, iscritto, al movimento cinque stelle. Ed è stata una votazione passata con 18 voti contro 17, quindi c’è stata una grande infrazione di regolamento”.

Quale è stato il percorso che ha seguito al fine di scegliere i 24 candidati della lista e Nappi quale sintesi politica del movimento?

“Il percorso per arrivare ai 24 candidati al consiglio comunale era stato votato in assemblea ed era quello da fare mediante l’inserimento di 1/3 dei 24 dovevano essere attivisti del M5S di Castellammare e il resto della società civile. Per società si intende persone che avevano quantomeno condiviso un progetto del movimento cinque stelle o quantomeno che si siano interessati minimamente di politica e che conoscono il loro territorio. Questo non è avvenuto. Non c’è stato 1/3 di candidati messi in lista ex attivisti o attivisti -e questo la dice lunga- perché tranne Enzo Guadagno e Maria Teresa D’Amora che sono vecchi attivisti del movimento cinque stelle tra i 24 di Nappi non ci sono e che hanno fatto parte del meetup a Castellammare. Hanno avuto delle serie difficoltà ad inserire le quote rosa fino ai termini dello scadere della lista non aveva gli otto nominati delle donne che poi sono state inserite tra i 24 in lista, quindi le cose annunciate sulla stampa e di questa “grande partecipazione” non c’è stata. Si sono avvicinate delle persone ai cinque stelle e hanno chiesto di far parte di questa lista la stragrande maggioranza di loro sono state iscritte al movimento cinque stelle nel mese di aprile quando si sono tenute le votazioni per la scelta dei candidati. Oltre a Guadagno e D’Amora alle quali riconosco di essere persone perbene e che si sono impegnate per il movimento cinque stelle a Castellammare, per le altre non mi esprimo perché non è nel mio costume, sono tutti giovani, che ben vengano i giovani, ma che abbiano condiviso le aspettative dei cinque stelle e i programmi. L’unica mia perplessità di questa scelta è affidare la città a persone giovanissime, che non hanno padronanza del territorio, perché “attivista” vuol dire conoscere a fondo il territorio, i problemi del territorio e cercare in qualche modo di risolverli. Quindi nulla di personale contro questi giovani però anche questa scelta non è stata democratica perché in assemblea si era stabilito diversamente. Un’altra cosa che era stata stabilita democraticamente in assemblea e disattesa è l’inserimento dei curriculum dei 24 candidati al consiglio comunale, tali da consentire all’elettore una scelta ragionata su dati di fatto, neanche questo c’è stato. Così come Nappi non ha presentato gli assessori, non ha detto chi potrebbero essere i futuri assessori che amministreranno la città e questo è un atto dovuto nei confronti del cittadino perché il cittadino deve conoscere e deve sapere in mano a chi va il suo voto e chi sono le persone che andranno a governare la città. Non ci è stato dato e anche questo non è democrazia. Non è assolutamente democrazia. Io contesto questo e la non trasparenza”.

A suo avviso il programma di Nappi é del movimento rappresenta il “toccasana” per Castellammare?

“Del programma di Nappi che ho letto più volte quello che mi è saltato all’occhio è il programma per quanto riguarda il bilancio e ciò che hanno scritto per il bilancio. Sono quattro righe, quattro righe dove non si parla dove non si cita assolutamente un fatto gravissimo che Castellammare di Stabia è una delle città con le aliquote più alte d’Europa, come hanno intenzione di sanarlo, quali sono le azioni pronte, perché l’amministrazione di Castellammare parte dal bilancio. Se non ci sono fondi, non ci sono soldi, e poi è inutile che vengono a dire “faremo con i fondi della comunità europea”. Come? Con quali progetti? Manca del tutto. E se io sindaco, che mi candido a sindaco, e decido la sera prima della scadenza del termine di inviare la mia candidatura a sindaco del M5S decido la sera prima, non si decide la sera prima di prendersi carico di una città. Sono scelte molto ponderate e sono scelte molto calcolate e non esiste la superficialità dell’ultimo momento. Un candidato sindaco che non mi parla di come sanare determinati debiti, con quali modalità, per me è nullo tutto il programma perché il tutto parte da lì. Castellammare è una città con un bilancio passivo e con le aliquote più alte d’Europa manca del tutto la politica al bilancio. Non c’è politica del bilancio. Ed è una cosa gravissima questa. Possiamo promettere di tutto, anche che gli unicorni passeggino sull’arenile ma il cittadino sveglio, intelligente, si chiede, si interroga e vorrei veramente che la città si interrogasse. Perché un candidato sindaco deve avere a cuore la città, deve conoscere i problemi della città a me non sembra proprio che Nappi rappresenti il candidato sindaco ideale del M5S”.

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