Nappi sindaco ma anche no! “Terme? Non sono ferrato su questo argomento”

(di Frank Tracchia) Lo intervistammo all’indomani della vittoria alle cosiddette “comunarie” del gruppo M5S Stabia del padre padrone, Luigi Cirillo, che portò a votare (familiari e amici), in tutto 69, per “calare” proprio lui: Francesco Nappi, quale candidabile sindaco (poi diventato candidato con la certificazioni da parte del “califfato” pentastellato alle elezioni amministrative che si terranno il 10 giugno a Castellammare di Stabia). Un candidabile “unto” dai Cirillo’s, al telefono con il direttore di StabiaPolis, Carlo Carrillo, per tentare di ricevere risposte alle domande di giornalisti irriverenti. Una chiacchierata più che una fredda intervista, per amore di verità, sempre nei canoni della correttezza e della simpatia; ribaditi più volte da Nappi al direttore Carrillo. Ma tant’è! Ritorniamo alla parte irriverente del nostro mestiere. Eh sì, perché si può essere simpatici, quasi irresistibili da seguire quotidianamente per Nappi, e non ricevere lo stesso “sentimento” dagli odiatori seriali e servi sciocchi a cinque stelle, ma ce ne faremo una ragione e cercheremo di sopravvivere anche questa volta. Ebbene, ritornando alla parte irriverente dell’articolo scoprimmo che, il caro Nappi, era completamente inesperto della materia che riguardava la Sint, il bando delle Terme e la reale proposta che aveva cercato di porre in campo il super manager senza super poteri, Biagio Vanacore. “Non sono ferrato su questo argomento”, e la totale incapacità di Nappi sul tema assai sentito in città, ancora in queste ore, si è rivelata tutta intera nel programma del M5S a Castellammare di Stabia dove, nelle 27 pagine presentate alla città: non compaiono mai, ma proprio mai, le parole termalismo, terme di stabia, lavoratori termali e preferiamo fermarci quì per il momento. Altresì, compare tutto quello al quale sembrano interessati i servi sciocchi (gli scemi per non essere mandati in guerra) per Nappi: speculatori in chiave moderna, che cercheranno di mettere, a loro modo, le “manine” sulla città utilizzando l’honestà. (1. Continua)