(Red) – Continua a permanere, e talvolta a crescere, la fila delle ambulanze del 118 davanti al P.S. del nosocomio stabiese che, con appena 13 posti letto ed altri 7 in condizioni di precarietà, ospita circa venti pazienti malati di Covid mentre, senza ombra di dubbio, continuano a rimanere inutilizzati circa 15 ventilatori polmonari in uno stanzone del presidio ospedaliero gragnanese. Una Sanità in ginocchio è quella che si presenta agli occhi dei cittadini che, nonostante gli sforzi del personale medico e paramedico della struttura, impotenti registrano l’assenza di un piano sanitario antipandemico veramente all’altezza delle esigenze di una città che, in questa ultima settima, ha dovuto fare i conti con una media giornaliera di contagi molto alta, circa 70 cittadini al giorno. A dare l’allarme per la carenza cronica di un Comitato Infezioni Ospedaliere, previsto dalla normativa vigente, è stato il sindacato Usae che, in sinergia con Nurcing-up, ha chiesto una riunione urgente con Sosto. Che cosa è il C.I.O.? Il Comitato Infezioni Ospedaliere rappresenta uno strumento efficace per garantire la sicurezza del paziente durante la sua permanenza in ospedale.
Il C.I.O., infatti, svolge compiti di verifica e sorveglianza, coordinamento ed indirizzo nella lotta contro infezioni contratte in ambiente ospedaliero che determinano ogni anno una significativa quota di complicanze evitabili con prolungamento dei tempi di degenza e aggravio della spesa sanitaria. Grazie al contributo di esperti clinici, di malattie infettive, igiene ed epidemiologia, microbiologia, farmacologia, organizzazione e direzione sanitaria, il Comitato garantisce l’impegno costante aziendale di vigilare, controllare, prevenire, le infezioni ospedaliere e promuovere continue iniziative volte al miglioramento dei risultati e alla risoluzione del problema. Una richiesta di incontro, alla luce della grave situazione epidemiologica del territorio, che è stata seguita a ruota dalla richiesta inoltrata anche da Fials, Uil e Cisl aziendali. Evidentemente i rischi sono notevoli ed alta è la probabilità di contagi a catena. Il tutto che, giova ricordarlo, si svolge in un ambito dove ancora oggi risulta difficile e complicato individuare i percorsi puliti rispetto a quelli sporchi. Una Sanità a misura “Deluchiana” oggi imperversa per quella che rappresentò, negli anni 80’, una vera e propria eccellenza nella provincia di Napoli. E chest’è!!!
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