(di Carlo Carrillo) – Siamo finalmente giunti, molto probabilmente, all’epilogo della tanto discussa e vituperata vicenda della partecipata Sint che, dal 18 maggio scorso, ha infiammato la piazza politica stabiese con una campagna elettorale che ha rischiato, su questa vicenda, di debordare dagli argini della correttezza e del confronto sereno, preso atto che la decisione assunta da Cupello, di sciogliere la società e metterla in liquidazione, era maturata inspiegabilmente in un bollente pomeriggio del 17 maggio. Oggi, dopo circa due settimane di passione e sofferenza, sembra che il nostro super eroe, titolare dell’ufficio di gabinetto della prefettura di Napoli, abbia compreso che tutti i goffi e pasticciati tentavi esperiti al fine di realizzare il suo sciagurato disegno sono sprofondati nelle acque che avvolgono la nostra città. La nostra testata aveva già anticipato, nella giornata di ieri, il fallimento dell’operazione “Scioglimento Sint” e la impossibilità per Cupello di procedere, così come aveva pianificato, entro il 5 giugno p.v. alla messa in liquidazione della società. Nell’estremo tentativo di dar luogo al suo progetto, il commissario, aveva tentato di coinvolgere altri organi della partecipata che, a quanto sembra, hanno ritenuto corretto, sotto l’aspetto amministrativo, l’atto della convocazione diramata dall’Amministratore Unico in regime di prorogatio, ed a questo punto, secondo le nostre modeste conoscenze, non gli resterebbero altre strade da intraprendere se non rivolgersi al tribunale delle imprese con il rischio di impantanarsi in una palude pericolosissima o, unica alternativa perseguibile, dar luogo al consiglio ricevuto in data 19 maggio, dalla candidata De Simone che, in toni sommessi e costruttivi, auspicava che Cupello potesse, elaborando un atto di indirizzo, demandare al neoeleggendo consiglio comunale la difficile scelta rispetto al futuro della partecipata. Quello che ci auguriamo è che, la convocazione di oggi dei cinque candidati sindaco a palazzo Farnese, tratti esclusivamente il tema della pianificazione dell’ultima settimana di campagna elettorale e che, nel caso dovesse riprendere la discussione sulla Sint, il Commissario possa loro riferire di aver predisposto un atto di indirizzo in materia e di aver, definitivamente, abbandonato l’idea di realizzare lo scioglimento della partecipata e della conseguente messa in liquidazione. Noi speriamo che se la cavi, e tanto solo nell’esclusivo interesse della città e del suo patrimonio immobiliare. Ah, saperlo!!!
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