(di Frank Tracchia) Da oggi – e “stimolati” dal periodo – iniziamo una nuova rubrica su Stabiapolis  dedicata a tutte le “palle” raccontate dal candidato sindaco – poi diventato sindaco di Castellammare di Stabia – Antonio Pannullo, che si sono “ammoccati” gli elettori stabiesi nel 2015. “L’app per il decoro urbano è solo un tassello di un progetto ben più articolato che ha come finalità un miglioramento della condizione economica di Castellammare. Il tutto partirà da un sistema di illuminazione di Castellammare per creare una rete di pali intelligenti a Led e dall’efficendamento energetico degli stabili comunali. Con i soldi risparmiati potremmo così finanziare la realizzazione di una rete Wi-Fi gratuita al servizio della collettività. Di pari passo interverremo sul sistema viario per individuare, d’accordo con le associazioni di categorie, aree ztl che saranno dotate di totem per ricaricare auto e biciclette elettriche, che diventeranno i mezzi di trasporto da poter utilizzare nelle aree a traffico limitato”, così disse Pannullo. Bene! Bravo!! Bis!!! Ma anche  no! Perché? Subito! Caro sindaco Pannullo, a quasi due anni dalle sue palle elettorali d’autore sull’App, i pali intelligenti, il Pannullo 4.0 e la mobilità sostenibile, come è andata a finire? Ah, saperlo!

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