(di Frank Tracchia) Qualcosa va riconosciuto ad Andrea Di Martino. Quale? Quello di essere stato un vice sindaco e un politico con una propria idea e una propria linea da portare avanti. Probabilmente, nel posto del vice sindaco, non serviva più uno che, anche “rumorosamente” sui media, facesse le “pulci” all’amministrazione ma uno come Pesenti. Ma Pesenti, chi? Subito! Daniele Pesenti, vice sindaco di Castellammare di Stabia, giovane avvocato e figlioccio di Nellino Di Nardo: ieri “scendiletto” di De Luca e oggi, pentito, alla corte del Cavaliere di Arcore. Ebbene, il figlioccio di Di Nardo, a colloquio stamattina con un gruppo di una decina di lavoratori termali radunati a Palazzo Farnese – che ne sapeva sicuramente più di lui – si è trovato completamente spiazzato dinanzi alle richieste di alcuni loro; addirittura, il “novizio” Pesenti, avrebbe confidato che delle “gesta” del sindaco – in merito ad alcune questioni che riguarderebbero Sint – sarebbe all’oscuro e lo avrebbe appreso, stamattina, dai lavoratori. Come, come? All’oscuro? E perché? Ma Pesenti, oltre che il vice sindaco di Antonio Pannullo, non è anche assessore con delega alle partecipate? E la Sint, non è una partecipata? E Pesenti, non dovrebbe essere a “capotavola” quando si ci trova a discutere di esse? Ah, saperlo! Quello che noi sappiamo è che, tuttavia, il silenzioso e “fresco di rezza” Pesenti più che un figlioccio sembra un bamboloccio di legno (simpaticamente, e senza alcuna offesa si intenda): si “muove” solo se qualcuno decide di “spostarlo”. Chapeau!
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