(Red) Il rapporto Istat conferma che stanno dilagando povertà, disuguaglianza, bassi redditi e lavoro precario. Insomma l’Italia appare una paese alla deriva, altro che ripresa. Prenderne atto sarebbe il primo passo per invertire, se fosse ancora possibile, la rotta. In crescita anche le famiglie in stato di povertà assoluta, che sarebbero oltre cinque milioni.

Un dato agghiacciante, se pensiamo che si parla della stessa Italia che fa parte del G7.

Ma il rapporto evidenzia anche che, come c’era da aspettarsi, al sud la situazione è peggiore. Non c’è crescita, i senza lavoro aumentano e per i giovani la situazione è estremamente difficile, anche per quelli laureati, che preferiscono andare all’estero.
Fuga di cervelli, famiglie che sopravvivono grazie alle pensioni degli anziani, servizi di sostegno sempre più sporadici. Questa è un’Italia che non ci piace, come non ci piace adesso sentire parlare di respingimenti e frontiere. Abbiamo davanti, se dovessero trovare la quadra, un governo che mostra i muscoli con i deboli e ammicca ai forti. Quanto più lontano dal nostro DNA che è fatto di accoglienza, solidarietà, aiuto. 
Anche a Castellammare abbiamo le nostre sacche di povertà, per le quali si fa poco o niente. Un sommerso di estreme difficoltà che dovrà essere svelato e studiato, e per cui andranno pensate le più efficaci forme di aiuto, consentite dalle nuove norme in tema di sostegno al reddito.

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