(di Giovanni Storti) – Torna Villa Gabola nei pensieri, o forse dovremmo dire nei sogni, dell’amministrazione comunale di Castellammare di Stabia. Proprio così perché il polmone verde del rione San Marco, periodicamente avvolto nel degrado nonostante impegni e rassicurazioni, si veste nuovamente da protagonista nell’ambito di un Piano per l’ubicazione in diverse sedi dei tesori artistici della città di Castellammare. Parliamo del Piano che la Soprintendenza di Pompei ha più volte chiesto a gran voce e che era atteso da tempo. Ebbene, in questa proposta di deliberazione al consiglio comunale l’assessore all’Urbanistica Pino Rubino ha inserito una pinacoteca ed un’esposizione ed una illustrazione delle opere degli artisti Luigi Denza, Michele Esposito, Raffaele Viviani, Rocco Emanuele Pagliara, Eduardo Jammy, Franco Langella, Silvio Siano ed altri.

Tutto bellissimo, se non fosse che, ancora una volta, non c’è alcun impegno finanziario e progettuale per Villa Gabola. Si tratta semplicemente di parole scritte in maniera “opportuna” o “opportunistica” per gettare fumo negli occhi agli abitanti del popoloso quartiere al confine con Gragnano e Santa Maria la Carità. A ben vedere, però, la decadenza di Villa Gabola ha radici lontane e molti sindaci del centrosinistra hanno sempre preferito dirottare altrove i fondi dedicati al San Marco. Perché? Vorremmo saperlo anche noi.

Vorremmo tanto sapere perché, nel 2006, l’amministrazione dell’allora sindaco Salvatore Vozza trasferì in capo alle Antiche Terme di Stabia, che pure avevano avuto già la loro bella dose di finanziamenti, circa 2,5 milioni di euro che servivano a ristrutturare Villa Gabola per la realizzazione di un museo che avrebbe dovuto accogliere i tesori dell’Antica Stabiae. Già, proprio quello per cui ora ci si sta battendo tra Comune e Soprintendenza di Pompei (che tira periodicamente le orecchie al Municipio) si poteva attuare già oltre 10 anni fa. A lottare contro quella decisione l’allora giovanissimo presidente della IV Circoscrizione (le circoscrizioni nel frattempo sono scomparse (come spending review comanda) Antonio Carrillo.

Non resta ora che attendere il nuovo Museo che sarà dislocato presso Palazzo Reale di Quisisana. Nel frattempo il provvedimento dovrebbe finalmente arrivare in consiglio comunale, discusso, approvato, inviato a Pompei, ecc. ecc. ecc.ecc. Chissà quando lo potremo visitare questo bel Museo.

Castellammare di Stabia lì 05 febbraio 2018

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