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(Red) – Una pesante coda polemica continua ad imperversare sul P.O. del glorioso San Leonardo, infatti, mentre continua ad aumentare in maniera costante il numero degli Operatori sanitari contagiati, il sindacato territoriale dell’USAE sferra un pesante affondo alla dirigenza del nosocomio stabiese. Molto puntuale l’analisi della situazione esistente all’interno della struttura, una fotografia fredda e lucida che rappresenta l’evoluzione e le conseguenze di un virus molto subdolo che, contando sulla facilità della sua azione contagiosa, avanza in maniera lenta ma inesorabile attraverso i reparti che in assenza di percorsi puliti/sporchi non definiti, così come sottolinea il documento inviato oggi anche al governatore De Luca, e con un organizzazione approssimativa dei servizi supportata dalla carenza di opportuni Dispositivi di Protezione Individuale, ha determinato paura ed angoscia tra il personale, fortemente decimato dai contagi, e preoccupazione per i pazienti che, pur avendone bisogno, rinunciano a cure e ricoveri all’interno del nosocomio. Profondamente contraddittoria, appare poi, la scelta del nuovo D.S. in riferimento ad una nota che, in netta controtendenza con le linee guida nazionali indicanti la necessità di avere specifiche ed organizzate strutture Covid, sceglie la soluzione di creare una stanza per “Sospetti Covid” in ogni reparto del san Leonardo ed, agendo in maniera sconnessa, riesce pure, in barba ai rigidi protocolli vigenti, a movimentare il personale tra le diverse aree e/o reparti, da quelle non contagiate a UOC dove si sono registrati i contagi, istituendo un pericoloso un balletto che non lascia assolutamente presagire nulla di buono. Questo il testo della pesante missiva:  

                                                                                                         Sig. Dirett. Generale Ing. G. SOSTO

Prot. 295/st/.del 17/04/2020                                                               Sig. Direttore Sanitario Aziendale

                                                                                                              Sig. Sindaco di Castellammare d Stabia

                                                                                Sig. Prefetto Di Napoli

                                                                                                              Sig Pres.  Reg. Campania On V. De Luca

                                                                                                                    Sig. Ministro della Salute On.le Speranza                               

Oggetto: Contagio Operatori del P.O. San Leonardo di Castellammare – Provvedimenti

“La situazione del  contagio degli operatori all’interno del S. Leonardo, diventa sempre più preoccupante con l’aumento di operatori contagiati, nei reparti di Pronto Soccorso e Medicina d’urgenza, dimezzando il numero di quelli in servizio.

Di fronte a tale angosciante realtà, indicativa di possibile specifico focolaio, ci sarebbe da chiedersi, cosa non ha funzionato e soprattutto cosa fare, invece si assiste (purtroppo) ad ulteriori caos ed improvvisazioni, che gettano nello sconforto il personale e nella paura gli utenti  bisognevoli di cure per altre patologie che  rinunciano ai ricoveri, rimanendo sprovvisti dei livelli minimi di assistenza essendo sospesa anche  l’assistenza territoriale.

                                               SAREBBE LECITO CHIEDERSI :

Cosa non ha funzionato in quelle UU.OO. ? Quanti e quali dispositivi forniti?’ Quali percorsi Covid/ no Covid, sono stati  previsti?  Cosa hanno fatto i Dirigenti preposti?

 Questi sono  gli interrogativi che i lavoratori ed i cittadini pongono e che necessitano di risposte chiare.

Mentre gli esperti a tutti i livelli   puntano all’ accentramento delle Strutture Covid, come principale strategia, contro il diffondersi del contagio, nel S. Leonardo si propone l’esatto contrario;

Mentre in tutti gli ospedali si applicano rigidi protocolli di prevenzione, classificando gli operatori secondo le aree a rischio, nel S .Leonardo si spostano Infermieri da reparti non contagiati a U.O dove si sono registrati contagi,  come da Rianimazione a MDU.

 Tutto questo non vuole essere una pretestuosa polemica, ma la sconfortante presa d’atto di   essere ostaggi  di una  regia affidata a DILETTANTI  ALLO SBARAGLIO che rischia di  far precipitare  tutti nel baratro.

Questa O.S. ha da sempre lamentato la inosservanza delle norme sulla sicurezza D.L.vo 81/2008,  da parte della Direzione Sanitaria, abbiamo contezza  che da tempo è stata rilevato l’esistenza  di “ rischio biologico in tutti i reparti”, “sale operatorie non a norma”, “ carenza dei Piani Evacuazione”, “Inesistenza percorsi sporco/pulito”, “DVR non aggiornato, etc “ Ma La Direzione di Presidio è sempre stata assente !!!

Come si può pensare che chi non è stato all’ altezza del proprio compito in tempi di pace, possa esserlo in tempi di guerra come quello attuale?

Di fronte a tali fatti  non si può né rimanere inerti, né tacere, ognuno si assuma le proprie  responsabilità, se  in grado di farlo,  altrimenti  faccia  altro mestiere!

URGONO PROVVEDIMENTI URGENTI E CORAGGIOSI CHE PRIVILEGIANO IL BENE COMUNE DELLA SALUTE PUBBLICA!!

                                                     PERTANTO  SI  CHIEDE

Alla  riconosciuta sensibilità della  Direzione Strategica,  di evitare che gli sforzi finora prodotti vadano maldestramente vanificati, affidando  la gestione dell’emergenza a professionisti competenti, che possano dare certezza agli operatori ed agli utenti.

                                            Si RIVOLGE FORTE  APPELLO

Agli organi  competenti  in indirizzo,  di intervenire con immediatezza,  per evitare che questo Ospedale da luogo di cura diventi  pericolo pubblico”.

Preoccupati per quanto accade ormai da tempo, in questa struttura, abbiamo deciso di pubblicare integralmente il documento dell’USAE, nella speranza che questo appello venga raccolto dalle Istituzioni in indirizzo affinché, nell’interesse del personale e dei cittadini  dell’intero comprensorio servito dalla struttura, intervengano quanto prima.  

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