(Red) – È accorato l’appello di Carlo Balzamo, infermiere in servizio presso l’ospedale San Leonardo attualmente ricoverato presso il Covid Hospital di Boscotrecase dal quale dichiara:”Ho letto su Metropolis della proposta della nuova direttrice sanitaria Rosalba Santarpia di istituire una stanza Covid in ogni reparto e l’ho pregata di non fare c…. Deve chiudere il reparto di Medicina d’Urgenza e ampliare il percorso del pronto soccorso per lo sporco, sanificando tutto o altri colleghi vivranno il mio stesso inferno”.
Attualmente, infatti, tre medici e quattro infermieri del reparto suddetto risultano positivi al test, per questo i sindacati ed i dipendenti tutti chiedono l’immediata chiusura e sanificazione dello stesso. 
«C’è stata negligenza, scelleratezza e in alcuni casi leggerezza nella gestione dei casi sospetti – racconta Balzamo, che è anche sindacalista Cisl – E’ accaduto che i pazienti arrivati al pronto soccorso sono stati trasferiti nel nostro reparto nonostante sintomi da Covid 19 e chi, come me, ha lavorato in Medicina d’Urgenza s’è ritrovato a farlo senza gli adeguati dispositivi di protezione. Il nostro senso del dovere ci ha portati a garantire l’assistenza, non potevamo certo abbandonare i pazienti. A quel punto siamo diventati bersagli facili, è come se ci avessero sparato addosso senza darci la possibilità di difenderci».
Del tutto scorrette, secondo le dichiarazioni dell’infermiere, le procedure che vengono seguite al san Leonardo quando un paziente arriva in pronto soccorso, poiché il medico che lo prende in carico a quel punto dovrebbe fare un’anamnesi: ossia ricostruire se ha avuto patologie pregresse, i sintomi delle due settimane precedenti, e se gli esami evidenziano una polmonite bilaterale interstiziale, tipica del Covid 19, dovrebbe isolare il paziente. – Poi, al riguardo dei “Falsi Negativi”, chiarisce: Al San Leonardo, invece, si aspetta l’esito del tampone, che non solo viene fatto con enorme ritardo ma che spesso può anche risultare falsato, nel senso che dal test risulti negatività al virus anche in casi in cui il paziente è in realtà positivo. anche se non viene fatto nel modo giusto può risultare negativo anche in caso di pazienti in realtà positivi. “Il problema è che nonostante i sintomi, i pazienti sono stati mandati in un reparto non attrezzato per accoglierli e solo dopo si è accertato che fossero positivi, quando ormai era troppo tardi” così conclude Balzamo, al quale va chiaramente la solidarietà di tutti gli stabiesi, con l’augurio, esteso anche ai suoi familiari (moglie e figlio sono purtroppo positivi) di guarire prontamente. Ma Radio San Leonardo non si fermerà sicuramente qui, vi terremo al corrente di tutti gli ulteriori sviluppi che, senza ombra di dubbio, verranno fuori da questa complessa e torbida vicenda sanitaria.

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