(Red) – E nel bel mezzo di una anomala vigilia di Natale, in rigorosa “Zona rossa”, un coraggioso Babbo Natale, armato di slitta ed autocertificazione, è partito dalla sede dell’Asl Na3sud per recapitare, a tantissimi figli e parenti di compagni impegnati sul fronte politico e sindacale del carrozzone Deluchiano, un avviso pubblico, per soli titoli, per assumere personale a tempo determinato da impiegare in supporto alle attività Covid-19 presso le varie articolazioni dell’azienda sanitaria in questione. Un bando redatto in modo anomalo e frettoloso tanto da dimenticare, ad onor di cronaca, di inserire i requisiti necessari per poter legittimamente pubblicare un bando emanato da una “Pubblica Amministrazione”. E’ chiaro a tutti, finanche ai bambini, che per pubblicare un “Avviso Pubblico” e/o manifestazione di interesse occorre innanzi tutto che la P.A. la formalizzi attraverso una delibera ad hoc(sia essa rappresentata da un Sindaco, Amministratore Unico o Commissario) o una determina e che, questo atto, sia pubblicizzato possibilmente in maniera capillare in modo da essere portato a conoscenza di tutti i cittadini potenzialmente interessati a parteciparvi. Al contrario invece, all’Asl Na3sud, è accaduto che, proprio nel pieno di una vigilia di Natale “Rosso fuoco”, fosse pubblicato un bando privo dei fondamentali requisiti di base, ovvero carente della delibera necessaria al fine di poterlo rendere legalmente valido ed amministrativamente impeccabile.
Pertanto, avendo pubblicato il bando il giorno 24 dicembre, la scadenza dei termini per la presentazione della domanda ricadeva esattamente il giorno 28 dicembre, precisamente al quinto giorno dalla pubblicazione. Un nutrito gruppo di fortunati aspiranti lavoratori si è catapultato, nel giorno di Natale e di Santo Stefano, davanti al pc per inviare la propria istanza di partecipazione al fine di poter vedere realizzate le proprie aspettative lavorative in un tempo, così difficile e complesso, come quello che stiamo vivendo nel bel pieno di questa maledetta pandemia. Ma qualche dipendente “aslino”, evidentemente più scafato, si è accorto della “cazzata amministrativa” partorita dall’ufficio del personale e, riferendo a chi di dovere, ha fatto in modo che si studiasse qualche alchimia particolare al fine di poter porre rimedio al malfatto. Detto fatto, e come se nulla fosse accaduto, ecco spuntare fuori la delibera 993, del 29 dicembre 2020, per sanare l’incongruenza di un avviso pubblico emanato, ma privo di qualsiasi efficacia legale, in prossimità del cenone natalizio. E con una delibera recante questa dicitura: “AVVISO, PER SOLI TITOLI, PER PERSONALE DA IMPIEGARE IN SUPPORTO ALLE ATTIVITÀ COVID-19 PRESSO LE ARTICOLAZIONI DELL’AZIENDA. RIAPERTURA TERMINI”, è stata deliberata la riapertura dei termini di un avviso pubblico che, a nostro modesto avviso, non poteva essere considerato valido nemmeno nel più “sgarrupato” condominio della “Favela” brasiliane. Gli errori sono come quando si mangiano i chicchi di uva, uno tira l’altro, ma la cosa più bizzarra è che questa delibera, firmata dal direttore amministrativo Esposito in sostituzione del D.G.Sosto, non solo ha inteso riaprire i termini di un avviso pubblico fantasma(considerato privo di validità legale) ma ha anche ripercorso lo stesso iter del primo, considerando addirittura valide le istanze prodotte per un avviso da ritenere, per legge, sicuramente NULLO. Ed è stato così pubblicato, riaprendo chiaramente i termini di scadenza del bando così come nel corpo della delibera, nel tentativo di mettere “una pezza” ad un mastodontico errore iniziale, oltre che a perseverare nel tentativo di mantenere “riservato” solo a pochi la conoscenza di un avviso pubblico, uscito sul sito dell’Asl nel giorno della vigilia di Capodanno, con scadenza coincidente proprio nei giorni in cui terminava la prevista zona rossa stabilita dal governo nazionale. Tutto questo, nella “sanità del territorio”, viene definito un refuso, al nostro paese queste cose “puzzano” di bruciato e, considerato che il Csx costruisce i propri consensi sul clientelismo, riteniamo dover raccontare l’incredibile seguito di questa vicenda che, in tempo di pandemia, utilizza squallidi sistemi clientelari che hanno determinato scoramento e sfiducia dei cittadini verso tutte le istituzioni. (Fine prima parte)
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