(di Red) Questa settimana, appena iniziata, si presenta molto movimentata e frizzantina nello scenario politico stabiese. Oggi, ad intervenire sulle critiche mosse da Scala è stato il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia. «Pur apprezzando le capacità e l’esperienza politica maturata nel corso degli anni dal consigliere Tonino Scala, nonché ex componente del CdA di Sint – ci racconta Michele Aprea – ci corre l’obbligo di far chiarezza su alcuni temi da lui affrontati negli ultimi giorni. Per quanto riguarda la seconda foce del fiume Sarno, per non generare confusione nei cittadini che ci leggono, dobbiamo chiarire che non ha nulla a che vedere con l’emergenza ambientale che stiamo affrontando come è giusto che sia, tutti insieme. La seconda foce del fiume Sarno andrà definitivamente a risolvere il problema delle esondazioni del fiume su via Ripuaria facendo cessare lo stato di disagio in cui residenti versano. Ogni qualvolta c’è la piena del fiume.
Tutt’altra cosa è la battaglia ambientale che ci appresteremo a combattere a tutela delle generazioni future…ma su questo sono sicuro, caro Tonino, che non farai mancare il tuo prezioso contributo alla causa».
L’ argomento molto scottante è oggi, insieme alla questione Sarno, ovviamente quello legato al concordato in bianco che riguarda la Sint, sul quale Aprea antepone che «va precisato un aspetto fondamentale della questione. Dobbiamo chiarire una volta per tutte che l’amministrazione guidata dal sindaco Cimmino ha ereditato dalle vecchie amministrazioni di centrosinistra il problema SINT. Problema serio che stiamo affrontando con un alto senso di responsabilità visto che è a rischio il patrimonio immobiliare della società. Ma proprio questo senso di responsabilità ci impone l’assunzione di scelte coraggiose che allo stesso tempo mirino a salvaguardare nonché a mettere in sicurezza il patrimonio immobiliare della città. È sempre per lo stesso senso di responsabilità, non ripetendo gli stessi errori perpetrati in passato e che hanno portato la SINT sull’orlo del baratro, che respingeremo con fermezza ogni tentativo di percorrere strade che non garantiscano nessuna certezza di raggiungere lo stesso risultato nei tempi dovuti. Il concordato in bianco, ad oggi, è l’unica strada percorribile e noi la percorreremo con coraggio fino in fondo. Tutto il resto di cui sentiamo parlare è aria fritta» conclude Aprea.

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