(Red) – Una polemica, l’ennesima, scoppiata a seguito del “negazionismo” arrogante ed imperante della sinistra a non voler riconoscere la storia di quanto accaduto in passato, a tal proposito è bastata una dichiarazione, molto pesante, rilasciata dal consigliere Ernesto Sica per riaccendere la miccia su di una polemica diventata ormai storica. «Solidarietà al nostro consigliere comunale Ernesto Sica per gli attacchi che sta ricevendo dalla solita sinistra e per il polverone inutile sollevato per l’ennesima volta nei suoi confronti». E’ quanto dicono Nello Savoia, portavoce provinciale e Michele Aprea, coordinatore territoriale dell’area stabiese-Monti Lattari di Fratelli d’Italia. «Nel merito della questione la posizione di Sica, nonostante il forzato titolo del post, è assolutamente condivisibile – prosegue la nota – Chi meglio di noi ha conosciuto le politiche negazioniste sul tema delle Foibe, soprattutto nella città di Castellammare, l’ex Stalingrado del Sud. Per anni il tema delle Foibe non è nemmeno stato sfiorato nelle scuole e da quella parte politica che hanno sempre e solo ricordato il genocidio dell’Olocausto, che va sicuramente riconosciuto al pari di tutti gli altri genocidi perpetuati nel secolo scorso. Anche la nostra presidente, Giorgia Meloni, ha condannato quest’oggi le iniziative negazioniste dell’Anpi. Noi, a differenza di altri, continueremo a ricordare sia le morti dell’Olocausto, sia delle Foibe. Non esistono massacri di serie A e serie B».Così si sono espressi, in merito a questa diatriba, il portavoce provinciale di FdI  Nello Savoia  ed Il coordinatore area Monti-Lattari  Michele Aprea. Sulla delicata questione è intervenuto, con fermezza, anche il sindaco di Castellammare, Gaetano Cimmino, che ha dichiarato: “L’insulto rivolto dal consigliere Sica nei confronti dell’Anpi è inammissibile. Sono parole fuori luogo, che non fanno onore a Castellammare, la nostra città che con orgoglio e vanto si fregia della Medaglia d’Oro al Merito Civile.
Condivido però il pensiero di Giorgia Meloni: ricordare il massacro delle Foibe è un dovere morale per tutti noi. E non è accettabile nessun tentativo di revisionismo e negazionismo di quell’orrore”. 

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