La consigliera Annamaria De Simone chiama, il gruppo Cimmino Sindaco risponde. “Salvare il patrimonio e restituire dignità ai lavoratori termali. Questa è la direzione che bisogna seguire per costruire un nuovo percorso di sviluppo del termalismo, tutelando nel contempo le famiglie di chi è stato messo in ginocchio dallo sfascio causato dal centrosinistra stabiese”. Questa è la linea adottata dal gruppo Gaetano Cimmino Sindaco di Stabiae, in merito alla vicenda Sint.
“Un percorso di sviluppo – prosegue il gruppo Cimmino Sindaco – a cui nel 2013 il sindaco Nicola Cuomo ha tarpato le ali. Sì, proprio quel sindaco che aveva promesso di riaprire ciò che i suoi avi avevano creato, ha posto il sigillo sul fallimento delle Terme. Coadiuvato dall’amministratore unico Biagio Vanacore, da lui prescelto, il cui temporeggiamento nell’agosto 2015 nell’accettare la restituzione a Sint del compendio termale ha prodotto oggi i gravi ed irreversibili danni che ci troviamo purtroppo a constatare, all’esito della sentenza di Appello che premia i lavoratori ai danni della partecipata comunale.
E proprio nei confronti degli “irresponsabili responsabili” del disastro attuale oggi chiediamo un’opportuna attività di verifica, valutando se ci sono gli estremi per avviare un’azione legale per danno erariale. E in qualità di consiglieri del gruppo Gaetano Cimmino Sindaco di Stabiae, chiediamo anche una valutazione dettagliata ed attenta della proposta effettuata dalla consigliera Annamaria De Simone, con particolare riferimento all’opportunità di ricorrere all’art. 19 del d.lgs 175/2016, che consentirebbe ai dipendenti termali di essere assorbiti nell’organico dell’ente comunale, alle prese tra l’altro da tempo con una grave carenza di personale, a cui la nostra amministrazione sta ponendo rimedio con le procedure concorsuali che mancavano da oltre 35 anni.
In questo modo, – conclude il gruppo Cimmino Sindaco – in attesa che si pronunci la Cassazione, potremo salvare il patrimonio e i lavoratori: quel “compendio” vilipeso da Cuomo e Vanacore, di cui oggi ancora paghiamo a caro prezzo l’incapacità e i disastri”.
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