Social media e schermo incidono sul comportamento, è possibile che cambino anche il nostro cervello? Il simposio organizzato dalla DG CONNECT della Commissione europea con l’Osservatorio TuttiMedia / MediaDuemila riunisce oggi e domani (7 e 8 ottobre) in FIEG e FNSI esperti di più discipline per realizzare una sintesi inclusiva di più punti di vista.
Gli psicologi, ad esempio, già danno allarmi sulla ridotta capacità di attenzione nei giovani adulti a causa della costante esposizione ai flussi di informazioni online.
“L’influenza sui processi cognitivi e affettivi sia a livello individuale che collettivo ha bisogno di essere verificata empiricamente da una prospettiva strettamente scientifica e multidisciplinare” secondo Roberto Viola che dirige il dipartimento della Commissione Europea responsabile dello sviluppo di un mercato unico digitale per generare una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
“I social media immersivi influenzano i comportamenti in un modo molto più forte degli altri mezzi di comunicazione. Per questo – dice Derrick de Kerckhove, direttore scientifico dell’Osservatorio TuttiMedia – stiamo correndo verso un nuovo umanesimo che va governato”.
“Comprendere i social media capaci di innescare azioni collettive anche nella crescente diffusione dell’odio è fondamentale partendo da basi scientifiche – spiega Maria Pia Rossignaud vice presidente Osservatorio TuttiMedia – il simposio romano è la prima esplorazione di un percorso che conduce verso una visione interdisciplinare sui social media capace di suggerimenti per i futuri programmi di ricerca Europea, le future tecnologie digitali e le future politiche e misure normative”.
Apre il simposio internazionale Isabella Splendore, responsabile dell’area giuridica e internazionale di FIEG. Alla FNSI con il segretario generale Raffaele Lorusso la chiusura.
Circa 30 partecipanti provenienti da diverse discipline scientifiche e umanistiche che cercheranno di capire se la scienza può aiutare a comprendere in che misura l’esposizione ai social media, allo schermo o di più l’immersione in VR possano modificare il comportamento dell’individuo.
Le neuroscienze, la psicologia sociale, la scienza e l’informatica possono aiutarci a comprendere le conseguenze dell’immersione costante? Così come gli esperti di IA insieme a coloro che studiano le scienze comportamentali possono aiutare a comprendere al meglio il ruolo degli algoritmi nel filtrare le informazioni online a cui si ha accesso?
In sostanza l’Osservatorio TuttiMedia propone un’esplorazione scientifica approfondita per aiutare chi ha il compito delle scelte politiche e delle normative, ma cerca anche di capire se è possibile arrivare ai social media che innescano comportamenti collettivi positivi.
Fra gli esperti Paolo Benanti (teologo), Megan Boler (Educazione Univeristà Ontario)
Anne Linda Camerini (data analyst USI), Geert Lovink (media theorist Utrech) Markus Mobius (Microsoft), Oreste Pollicino (Bocconi), Bernard Stiegler (fondatore Istituto di ricerche e innovazione, al Centre Georges-Pompidou), Mavi Sanchez Vives (neuroscienziato – Barcellona).
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