(Red) – Tornano prepotentemente alla ribalta i “Brocchettari” che, smarrito il business di Brocchette&Calendari, oggi si sentono mancare il terreno sotto i piedi con quello che, per loro competenza e ruolo, rappresenta l’affaire della pubblicità occulta che si riproduce in questi tempi attraverso un’attività che potrebbe apparire, in maniera ingannevole per i cittadini, solo una innocente promozione del dinamismo commerciale del nostro territorio. Pagine social che, ammalianti per gli inesperti navigatori del web, nascondono fini commerciali che si concretizzano attraverso veri e propri spot pubblicitari, in barba alle normative che regolamentano il settore, conditi dalla tracotanza di spacciarsi anche come siti o testate dedite a produrre informazione sui fatti che attengono la vita sociale, culturale e politica della città di Castellammare di Stabia. La differenza tra una testata giornalistica ed una pagina social? Semplice, una testata giornalistica risulta registrata al Tribunale del territorio di competenza, ed autorizzata a svolgere attività di informazione sulla scorta di una documentata professionalità supportata dall’iscrizione ad un ordine professionale che attiene il rispetto di regole ben precise, oltre che al rispetto del codice etico della categoria che ne disciplina l’attività. Per aprire una pagina social, invece, basta solamente attivare un semplice account su Facebook e, disponendo di un gruppo di amici, alimentarne la crescita attraverso l’esclusiva raccolta di semplici “Like”. Una testata giornalistica è finanziata da un editore che dispone la linea editoriale della stessa nominando, a propria garanzia, un direttore responsabile che, a sua volta, tenute presenti le norme dell’articolo 34 (Comitato di redazione), è competente in maniera specifica ed esclusiva a fissare ed impartire le direttive politiche e tecnico-professionali del lavoro redazionale, stabilire le mansioni di ogni giornalista, adottare le decisioni necessarie per garantire l’autonomia della testata, nei contenuti del giornale e di quanto può essere diffuso con il medesimo, nonché dare le disposizioni necessarie al regolare andamento del servizio e stabilire gli orari (di lavoro)”. Pertanto, sarebbe appena il caso che qualche “Brocchettaro&Calendarizzato”, prima di aprire bocca e profferir parola, assumesse informazioni “Pedegogiche” in materia, perché se putacaso un giornalista, quello vero ed iscritto quantomeno all’albo, non condivide la linea editoriale di una testata è libero di andare via e “pedelare” da tutt’altra parte, preso atto che l’informazione è un servizio che si offre alla cittadinanza raccontando quello che accade, facendo il cronista, ed inserendosi tra il fatto accaduto(notizia) ed i cittadini, o lettori, destinatari della notizia, al fine di raccontare in maniera chiara e comprensibile l’accaduto. Se, pedecaso, fosse accaduto che un collaboratore della testata avesse deciso di troncare prematuramente il rapporto collaborativo, questa libera scelta non è stata considerata per niente pededrammatica al punto da suscitare gli effetti, di una tragedia greca dall’esito catastrofico, culminanti in appassionate e teatrali dirette social, così come da squallide dirette pedemantovane, che il povero popolo social si è dovuto sorbire in un recente passato, ed irradiate su FB dalle caliginose valli padane, ma sarebbe semplicemente bastato comunicare al direttore che la collaborazione si sarebbe conclusa per sopraggiunte incompatibilità insorte in quanto non si condivideva più la linea politica del giornale che, rimasta nel tempo invariata, viceversa era stata inizialmente pienamente condivisa e sostenuta agli albori del rapporto di collaborazione. Chi nasce “Marchettaro” non morirà mai giornalista, perché “pederastrellando” dal mare al circuito pedemontano, e passando attraverso le locali sorgenti, resta chiaro che non può che prevalere l’innegabile esperienza maturata alla luce dei piccoli registratori di cassa che inducono a privilegiare l’attenzione più per il contenuto che per lo stesso contenitore. Insomma è scattata l’operazione della promozione “Natalizia” che, in sostituzione di “Brocchette&Calendari”, sembra essere diventato l’unico obiettivo capace di attrarre l’appetitosa attenzione di questi influenzati pedetori professionisti del marketing targato “Influencer”. E per adesso, ma solo per adesso, chest’è!!!
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