(di Red – redazione@stabiapolis.it) – L’alternanza in politica spesso non è vissuta come un sano principio democratico, dove si aprono e chiudono delle fasi a favore o dell’uno o dell’altro, ma diventa un modo per manifestare comportamenti alquanto discutibili.
Nella ex Stalingrado del Sud. così battezzata proprio per la mancanza di alternanza politica, che ha lasciato sul terreno strascichi sociali ed economici ancora oggi visibili e tangibili quando la politica, al comando, ha dovuto cedere poltrona e scettro ad avversari politici di altro colore, i vincitori hanno sempre dovuto faticare tantissimo per riuscire a recuperare il bandolo della matassa.
Strane ed inquietanti similitudini hanno attraversato il Comune e le società partecipate, basti pensare che all’epoca dello sceriffo, senza stella e senza dignità, nelle stanze comunali l’avvicendamento non venne visto con entusiasmo e festeggiato con i fuochi d’artificio, ma nel frattempo, la peggior sorte per una delle sue partecipate, le Terme di Stabia ove regnava un burocrate oriundo stabiese di nome Mario Marasca che lasciò, addirittura, le stanze vuote scrivanie comprese.
Questo atteggiamento comportò problemi per chi fu nominato il 5 novembre de 2010 e inspiegabilmente, dopo anni di sindaci sfiduciati a go-go, lo schema si ripete.
SuperMario, fortunatamente, non c’è più ma le azioni che hanno posto poi in essere la distruzione di Terme di Stabia quelle sono rimaste tant’è che, con l’amministrazione Cuomo, ritornò per compiere l’atto finale, ossia di portare al fallimento Terme, anche se l’Ex sindaco Cuomo ha sempre sostenuto che la mancata approvazione dei bilanci risultasse essere un fatto grave, ma non ha mai proferito parola sull’operato dell’oriundo SuperMario.
Passa il tempo, le Terme ormai non ci sono più, ma nel frattempo la Città annovera un altro novello burocrate che, nel poco tempo trascorso, crea ancora più malumori in Città, lasciando la stessa in condizioni ancora più precarie di come l’avesse ereditata.
Qualcuno si chiederà: ma con la vittoria di un Sindaco nuovo le cattive abitudini saranno terminate?
Neanche per sogno! Infatti, dall’oriundo SuperMario a tutt’oggi, persistono ancora atteggiamenti di mancata collaborazione con le amministrazioni di colore diverso, tutto questo costituisce di fatto una gran perdita di tempo per avviare quel cambiamento che, molte volte, è stato annunciato e mai si è potuto realizzare nei fatti.
Oggi, i SuperMario, di certo non entreranno più a Palazzo Farnese ma, purtroppo per gli stabiesi, non potranno entrare più alle Terme, ma siamo certi che la Città non sentirà la loro mancanza e, nello stesso tempo, speriamo di non dover passare la mano al Santo Patrono d’Italia!
Una Città normale, tanto è il minimo auspicabile, dove la parola turismo è connessa con termalismo e di tanto è bene che tutti, ma proprio tutti, se ne facciano una ragione. E nel caso contrario? Ah, saperlo!!!
 

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