(Carcar) – Ricordo che quando ero molto piccolo la mia cara nonna mi raccontava tante meravigliose storielle che, di solito ogni nonna raccontava a quei tempi ai propri nipotini e, considerato che era di origine tarantina, mi raccontava spesso favole e storielle che facevano riferimento alla sua terra natia. Tra queste storie di cui numerose di fantasia, ma tante vere ed anche documentate, la mia la mia nonna mi raccontava che una volta creato l’universo, il Signore decise di dedicarsi alla creazione della vita sul pianeta terra che, a suo avviso, rappresentava il capolavoro della Sua meravigliosa creazione. L’anziana nonnina mi esponeva che il Signore, avendo con sé una folta schiera di Angeli che provvedevano al trasporto degli imponenti sacchi contenenti mari, monti, vegetazione, fiumi, laghi, acque e bellezze di ogni genere, una volta ultimato il lavoro con il grande stivale, esausto decise di fermarsi dalle nostre zone e chiedendo notizie di tutto quanto fosse rimasto nei voluminosi sacchi, e constatato che vi erano solo ben pochi rimasugli per ogni sacco, decise di ordinare agli Angeli di svuotarli proprio nel golfo sul quale si erano fermati per riposare e fare il punto della situazione. Gli Angeli obbedirono e scaricarono tutto il contenuto rimasto sul fondo dei sacchi, e fu a questo punto che l’Angelo prediletto del Signore, rimanendo sbalordito per il capolavoro che si presentava in quel momento ai loro occhi esclamò: “Signò, ma tu hai creato la città più bella del mondo, è meravigliosa, non credi che questo luogo potrebbe creare invidie e gelosie da parte degli uomini delle zone circostanti?”. E fu a questo punto che il Signore esclamò: “Non temere Gabriele, per compensare la bellezza di questo luogo stupendo provvederò a creare gli stabiesi!”, e così accadde. La morale di questo aneddoto? Semplice, è la normale conseguenza di quanto sta accadendo sulla grande giostra social nel nostro paese. Il fatto. Alcuni concittadini stabiesi, di passaggio per sant’Antonio Abate, hanno postato immagini e commenti lusinghieri sulle iniziative natalizie messe in campo dall’amministrazione abatese. E sin qui nulla osta, ma se poi si tenta strumentalmente di paragonare le iniziative natalizie in corso a Sant’Antonio Abate con quelle non ancora messe in campo dall’amministrazione della città delle acque, che tra l’altro presenterà il cartellone natalizio solo tra qualche giorno, è veramente paradossale, volendo considerare anche la diversità sociale ed economica del territorio. Scusate ma il villaggio di Babbo Natale non è forse quella iniziativa che lo scorso anno fu promossa alle Terme antiche di Castellammare, ed a ben ricordare queste stesse persone che lo esaltano oggi, all’epoca sommersero di critiche sia l’organizzazione che la prestigiosa location, ricordiamo forse male? E lo spettacolo delle acque, a ben ricordare, sembra che sia stato presentato più volte, in questi ultimi due anni, nella nostra città, memoria corta forse? Per non parlare poi della pista di pattinaggio, autorizzata durante la sindacatura Bobbio, le stesse persone che oggi ne decantano la magnificenza, a quei tempi la definirono pericolosa e micidiale per adulti e bambini che, in molti, si infortunarono in quel periodo, ma le ricordiamo solo noi queste cose? Eppure, a quei tempi, qualche testata locale non risparmiava critiche e polemiche, ed oggi?. E ancora, di aree food nella nostra città quante ne sono state organizzate, compresa la festa della pizza? E adesso tutto ciò, frutto di violente e velenose polemiche nella nostra città, diventa attrattiva qualificata, valida ed interessante, mentre la giovane ed incolpevole sindaca di un paesino, con tutto il dovuto rispetto ma grande almeno quanto il San Marco con circa 19.000 abitanti, diventa in un solo colpo la “Thatcher” del comprensorio stabiese-agro nocerino sarnese, fruendo oltretutto del considerevole supporto dei fondi dell’ Associazione 80057. E chest’è, nun se po’ sentì!!!
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