(di Carlo Carrillo) – Una commissione finanza con l’audizione, contemporanea, dell’A.U. della Sint, Biagio Vanacore, e lavoratori Terme di Stabia, si è tenuta, in mattinata, nella sala commissioni del comune di Castellammare di Stabia con inizio alle ore 09,30 e terminata alle ore 13,50. Una seduta fiume sul problema Sint, e Terme di Stabia, che ha avuto come protagonista un amministratore unico, quello di Sint, interessato unicamente a salvaguardare la sua personale posizione rispetto alle responsabilità afferenti la tutela del patrimonio immobiliare del compendio del solaro. Un’audizione tutta in difesa quella di Vanacore che, incalzato dalle domande dei consiglieri Ungaro ed Amato, ha dovuto correggere, suo malgrado, anche la data di riconsegna degli immobili, rispetto a quanto aveva dichiarato nella conferenza stampa di sabato u.s., preoccupato evidentemente anche dal sottile riferimento agli atti depositati in tribunale che il curatore fallimentare, dott. Sequino, aveva sottolineato nella sua pur laconica risposta. Un caposaldo poco credibile crollato in un batter d’occhio, una serie di risposte messe insieme ad intermittenza. Un gioco a “nascondino” molto articolato che, rendendo l’idea dell’approssimazione con la quale ha amministrato la partecipata, ha dimostrato tutta l’inefficacia e l’inefficienza messa in campo per tutelare il patrimonio immobiliare di Terme di Stabia. Al termine dell’audizione il capogruppo del P.D., Francesco Iovino, ha presentato una proposta per emendare la bozza del bando del project financing, in procinto di essere discusso nel corso del prossimo consiglio comunale di cui è prevista la convocazione intorno al 10 di Marzo p.v.. Una proposta, a parere dei lavoratori presenti in aula, che non tiene conto di una cosa molto importante, nonché fondamentale e necessaria, e cioè che la ripresa del Termalismo non è possibile avviarla senza i titoli necessari rappresentati dalla concessione delle fonti stabiane e dall’accreditamento Asl, titoli che non possono essere trasferiti “sic et simpliciter” al primo imprenditore, seppur valente e serio, aggiudicatario di una proposta di “project financing” mirante a promuovere “Zeppole&Panzarotti” nello storico stabilimento di piazza Amendola. “L’unica via di uscita, secondo i lavoratori termali, passa attraverso la proposta, sposata tra l’altro anche dal Presidente De Luca nel corso di un confronto in regione, solo attraverso la Sint che, in luogo della continuità delle attività termali, potrebbe porre in essere le migliori condizioni atte a valorizzare nuovamente il termalismo cittadino e reperire con gli strumenti normativi soggetto/i idonei, alla definitiva gestione pluriennale del termalismo cittadino. Ma non possiamo non dimenticare, continuano i lavoratori, che la struttura del Solaro non può e non deve essere abbandonata, anzi deve, di pari passo, seguire le sorti delle Antiche Terme, a gestione Sint, visto che il decreto 90 di Settembre 2016 ci aiuta in tal senso”. Insomma una differenza di posizioni molto chiara, questa amministrazione, secondo quanto sciorinato in tutte le salse dai lavoratori, sta mettendo la “Pietra Tombale” sul rinomato termalismo stabiese. Una amministrazione che, operando in modo “capotico e distruttivo”, sta facendo, ancora una volta, una scelta contro i lavoratori, contro la città e la sua naturale vocazione. Una vicenda che, a quel che appare, continuerà a far discutere ancora per molto tempo.
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