(Tony Cercola) – Nessuno fino ad ora, politicamente parlando, ha posto l’accento sulla questione termalismo, anzi si è pensato bene di parlare di questioni generiche, senza mai entrare nel vivo della questione termale, che vede coinvolta una intera città.
Città, e non solo lavoratori, perché forse tutti hanno dimenticato che il termalismo è stato il vero traino per l’economia cittadina, unitamente ad altre realtà industriali. Discutere se la città deve essere turistica oppure industriale, è un dilemma troppo antico, ma oggi è significativo parlare di lavoro, viste le tante chiusure che hanno contraddistinto Stabia in questo ultimo decennio.
I tanti errori della politica sono emersi nella loro reale drammaticità, quando il Jobs Act, tanto decantato, non ha portato nulla di concreto per i tanti lavoratori espulsi dal ciclo produttivo delle aziende locali, anzi, ha decretato la fine delle tutele sociali.
Oggi nessuno ha tutele sociali, e quindi aiuti economici, che possano concretamente aiutare le numerose famiglie, anzi i lavoratori espulsi hanno subito non solo il danno ma anche la beffa di essere diventati illustri sconosciuti per le istituzioni locali.
Basti pensare che la Regione Campania, a parole, ha posto in essere azioni di tutela o reinserimento per quei lavoratori svantaggiati, ma nel concreto la carenza cronica di fondi, unitamente alle beghe politiche tra De Luca e l’amministrazione stabiese, nulla di concreto si è realizzato.
Un esempio? Basta pensare al bando APU, al quale la Città ha partecipato con ben due bandi differenti, solo grazie all’interesse reale di alcuni lavoratori svantaggiati, ma nonostante ciò, proprio per le questioni suindicate, ad oggi all’orizzonte non vi è nulla.
A questo punto, sarebbe anche ora, coloro che hanno curato la vicenda e che sono preposti per ruolo, forniscano risposte concrete su quanto accaduto dalla scadenza del bando ad oggi, senza lasciare nel limbo le aspettative che sono maturate nella testa di questi ex lavoratori.
Non sarebbe per niente opportuno che la politica, richiamata in precedenza nel catino del disagio sociale, abbia già destinato i soliti amici degli amici, senza tener conto di tutta una serie di bisogni, tutele e circostanze.
In conclusione sarebbe conveniente che si parlasse di Lavoro, di termalismo, di turismo, di vivibilità, decoro, sicurezza, cultura, quali elementi chiave fondamentali per il territorio, senza i quali la desertificazione già in atto comporterà la morte definitiva della ex città delle acque……..(Fine prima parte)
Castellammare lì 23 febbraio 2018
comments (0)