(Red) Riceviamo è ben volentieri pubblichiamo
Il termalismo stabiese è oramai solo un triste ricordo, poiché aleggia sulla città una concreta realtà, la creazione di villette a schiera, hospice per anziani, parcheggi, tutto tranne che ridare lustro alla decaduta Città delle Acque.
Il lettore sicuramente si chiederà: “ma queste idee malsane come nascono”?
Riannodiamo il nastro, facciamo un piccolo passo indietro nel tempo sul finire degli anni 50, Castellammare aveva le sue Terme, e guarda caso erano gestite da una società oggi, ostile al termalismo, pur avendolo esercitato nei fatti in quegli anni. Si tratta della Società Immobiliare Terme di Castellammare, il cui pacchetto azionario era posseduto al 100% dall’Ente Autonomo di Gestione per le Aziende Termali, tutto questo è desumibile dalla Relazione della Corte dei Conti al Parlamento del Febbraio 1965.
Quindi la Sint,https://www.facebook.com/Stabia-Spia-166206130758509/
oggi, non può in alcun modo dichiarare che ha solo gestito immobili, ma su questo punto ritorneremo a breve.
La Società Terme di Stabia nasce, a sua volta, per dare uno stimolo ulteriore al termalismo cittadino, ma il dominus resta sempre la società Sint, che di fatto controlla e partecipa totalmente la soc. Terme di Stabia, unitamente al Comune, che esercita attività di Direzione e Coordinamento. Infatti, tale affermazione è citata nel Decreto del G.D. del Tribunale Oplontino, Sezione Fallimentare, con il quale lo stesso G.D. motivava ed argomentava la “non fattibilità giuridica” del Concordato Preventivo presentato dall’Amministrazione Cuomo.
Una società florida, così è stata definita oggi ed a distanza di tempo, la Terme di Stabia s.p.a.. Questa affermazione, tuttavia, cozza contro tutto quanto accaduto, e sopratutto rappresenta la prova che la gestione/speculazione di un patrimonio pubblico, è cosa ben diversa dalla gestione del termalismo.
La Sint richiama spesso come mantra, nelle sue dichiarazioni, la Convenzione del 1972, affermando di non aver svolto attività termali, ma di questo abbiamo già argomentato con dati e documenti antecedenti al 1972, perché il Termalismo, le Terme, non nascono solo nel 1972, ma hanno una storia documentata di qualche secolo, anche per quanto concerne gli aspetti societari.
Inutile quindi creare confusione ad arte, solo per tentare di convincere il cittadino, che le Terme rappresentassero solo un luogo comune, che oggi sono irrimediabilmente distrutte, tentando di farle passare quasi come se fossero state un peso per la Città; di contro, gli scriventi lavoratori, sono fermamente convinti che esse hanno rappresentato un vanto, preso atto che ancora oggi sono definite floride, ma sopratutto sarebbe bene ricordare che, se le Terme del Solaro e le Terme Antiche (struttura unica) sono mal ridotte, le responsabilità sono esclusivamente riconducibili a chi aveva il compito di custodire e sorvegliare un siffatto patrimonio pubblico. Chi avrebbe dovuto preservarne l’integrità? Forse la Sint, o il Comune, oppure la Curatela Fallimentare? Nel frattempo, noi tutti, auspichiamo che la Procura della Repubblica fornisca risposte soddisfacenti in tal senso, anche perché la Città ha il dovere di conoscere, e fino in fondo, la verità!
Ma, ritornando al punto di partenza, ossia le villette, parcheggi e hospice per anziani, queste idee nascono non a caso, ma sono state forse scientemente pensate e portate avanti, da chi ha voluto il fallimento di Terme (Amministrazione Cuomo) che ha determinato il licenziamento dei lavoratori finalizzato a lasciare campo libero, alle attività speculative immobiliari.
Il prosieguo dopo Cuomo, è stato gentilmente offerto dalla successiva Amministrazione Pannullo, che ha lasciato in eredità alla Città, un bando di recente pubblicazione, dove alla lettera F del medesimo, non essendo ovviamente previste concessioni e convenzioni per l’esercizio delle attività propriamente termali e riabilitative, non essendoci continuità aziendale (termalismo) le residenze per Anziani, Villette a schiera o anche una struttura commerciale, sono le soluzioni migliori per speculare su una proprietà pubblica, offrendola in pasto per quattro spiccioli, ma sopratutto per un trentennio!!!!!!!
A questo punto, sarebbe lecito chiedere: ma il 01 Ottobre 2013, l’Avvocato De Fusco, Avvocato Ostieri, Dott. Perillo, Dott. Tarzia non avevano redatto “Terme di Stabia; la soluzione” di tutt’altro tenore rispetto alle soluzioni di oggi?
Come mai Sint ha cambiato opinione continuamente, visto che l’unico reduce, di tutte le debacle politiche da Cuomo ad oggi, è rimasto l’attuale Amministratore Unico di Sint?
Altro giro altra domanda, come mai nel 2014 il Comune e la Sint avevano previsto, in riferimento alla rispettiva titolarità di compendi aziendali, la possibilità di una cessione temporanea di ramo di azienda comprensiva delle convenzioni termali e fisioterapiche, alla luce di una proposta del Dirigente del Settore Economico Finanziario (soggetto deputato al controllo, art 13 e 13 bis dello Statuto di Terme di Stabia)?
Perché, ad oggi, nulla di tutto questo è richiamato nel bando pubblicato da Sint, anzi tra le tante omissioni non risulta nemmeno richiamato il Decreto Regionale n° 90 del 05 Settembre 2016.
Forse anche in questo caso c’è, in riserbo, qualche sorpresa?
Ma a questo punto, se Sint è una società in house a tutti gli effetti, anche le Terme di Stabia avevano lo stesso inquadramento, ai sensi dell’art 113 D.lgs 267/2000 letto alla luce della Giurisprudenza Nazionale e Comunitaria, così come richiamato con la Determinazione 49 del 06/06/2006 a firma del Dirigente IX settore, preceduta dalla delibera di Giunta 157 del 07/08/2003?
La storia di Terme non può essere risolta confusamente e con una struttura commissariale distratta forse dalle numerose incombenze, alle quali però bisognerebbe destinare più tempo e maggiore ascolto, visto che non si risolvono in quattro ore per un solo giorno a settimana.
Il Termalismo moderno, ed il turismo, non si potrà realizzare con le Villette a schiera, gli Ospice per anziani e/o parcheggi, tutte queste attività le lasciamo a chi forse dovrà speculare altrove, ma non certo a Castellammare. La Città ha bisogno che, su questa tematica, la Politica ed il Sindacato facciano chiarezza oggi, spazzando via qualsiasi idea speculativa, d’altronde sulla vendita dell’hotel delle Terme, si è provveduto a suo tempo a bloccare qualsiasi tipo di svendita, quindi viene naturale chiedersi il perché su Terme, e l’intero pacchetto, invece NO? Qualche risposta, sui quesiti posti, sarebbe molto gradita, basta con questo silenzio divenuto ormai troppo assordante.

Castellammare di Stabia li, 15 Aprile 2018 I Lavoratori Termali







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