(di Carlo Carrillo) – In data 12 maggio 2015, un noto professionista stabiese, su incarico dell’A.U. di Sint, Biagio Vanacore, ha provveduto ad inoltrare alla Curatela Fallimentare di Terme di Stabia una richiesta contenente la perentoria intimazione alla restituzione del “Compendo Termale”. Strano che un professionista di alto profilo, che tra l’altro è stato un eminente componente del C.d.A. di Terme di Stabia in tempi recenti, nell’esercizio della sua professione(avvocato)scriva al singolare(riferendosi solo alla struttura del solaro) nella fattispecie, ben sapendo che i Compendi sono ben due. Ma ancora più strano è che, minando la sua credibilità e valenza conquistata sul campo a suon di sacrifici e sudore, faccia riferimento, nella Sua istanza, ad una convenzione a suo dire scaduta nel lontano 1987, Se così fosse, solo per le normative di rinnovo tacito della contrattualistica, ci sarebbe da discutere per una vita nelle più disparate sedi giudiziarie, ma preso atto che la Sua esperienza nel Consiglio di Amministrazione non può essere considerata abusiva, così come l’azienda è stata viva e vegeta con i suoi passivi milionari, inverosimile appare che questo ex amministratore distratto non abbia mai aperto il sito web di Sint, sito dove, con dovizia certosina di particolari, avrebbe certamente letto alla voce Convenzioni per utilizzo strutture termali che:” Atto pubblico tra Sint-Comune-Terme di Stabia; rogito notarile del 1972 fino al 31.12.1987 prorogato fino al 31.12.2030”, quindi un avvocato molto distratto che è stato, probabilmente, tratto in errore dalla buona fede e dalla incommensurabile fiducia riposta nelle indicazioni di chi gli ha conferito il mandato.
Alla luce di quanto suesposto sarebbe appena il caso di domandare almeno che:
Se è vero che il professionista che ha redatto per conto della Società partecipata Sint è lo stesso che ha ricoperto l’incarico di consigliere della partecipata Terme di stabia.
In tal caso, visto che il professionista non si è avveduto che la convenzione era scaduta nel 1987, non si è chiesto come ne intascava gli emolumenti?
Se fosse veritiero, neanche quando era consigliere della Sint, si avvedeva della problematica, anche qui sembra intascasse i compensi.
Se fosse veritiero quanto afferma il professionista, perché non esercitava allora il compito per il quale era stato nominato, e come mai proprio oggi da libero professionista, asserisce tramite atti in rappresentanza del suo cliente Sint, opinioni e pareri verosimilmente contraddittori ?
Se fosse veritiero, il professionista ha informato la Sint, che il suo sito contiene informazioni palesemente opposte alle richieste del suo cliente ? oppure anche in questo caso non è stato attento ?
Se fosse veritiero quanto scritto nella richiesta, il professionista è nella condizione di assumere l’incarico conferitogli o vi potrebbe essere un palese conflitto d’interesse, rispetto agli incarichi pregressi, ma soprattutto in capo alle evidenti contraddizioni ? Ah Saperlo!
http://www.sintspa.com/?comm=
comments (0)