La tagliente risposta della dirigente: “Nessuno lo ha chiamato camorrista”. Starita: “Ora stop a polemiche”
“Egregio Direttore, con stupore ed un pizzico di amarezza leggo quanto comunicato ad una testata giornalistica dal collega Capossela, Dirigente Scolastico del Liceo “Pitagora-Croce” di Torre Annunziata. La manifestazione realizzata il 29 aprile 2016 dall’I.S. “Cesàro-Vesevus” per le strade torresi, tutelata dalle Forze dell’Ordine, ha visto uno studentato responsabile e deciso a difendere l’autonomia della propria scuola, storica fucina di ottimi professionisti. Ero presente anch’io, con i miei cari studenti torresi e boschesi. Alto il senso di civiltà dell’intiero comparto studenti-docenti-genitori del “Cesàro-Vesevus”. Orbene, nessuna invettiva, nessun alterco od accusa ci risulta essere stata rivolta al collega Capossela. Noi c’eravamo!
Talché neanche si pone lo “stato di paura” che gli studenti liceali avvertirebbero. Sono pur essi figli di questa oplontina civis, terra di storia possente e di strabilianti opulenze. Credo che il collega Capossela sia stato davvero saggio nel comunicare al nostro egregio Direttore Generale, dott. Luisa Franzese, la non necessarietà della presa in carico di aule. Circa la disponibilità di cessione aule del “Cesàro”, offerte dalla mia persona nel Consesso Metropolitano (a soli 7 giorni dal mio trasferimento all’I.S. “Cesàro-Vesevus”) preciso che trattavasi di disponibilità “condizionata alle sole classi del Liceo Classico” sub condicione: il rilevamento del codice meccanografico dell’indirizzo classico. Quanto non presente nel verbale e che precisavo con mia dettagliata nota inviata a Città Metropolitana, unitamente a rilievi afferenti alla sicurezza (D.lgs. n.81/2008), emersi col decorrere del tempo e la conoscenza delle problematiche scolastiche.
In ulteriori note inviate a Città Metropolitana, facevo rilevare che nell’ottica di un’offerta formativa triennale, sarebbe stata molto probabile un’inversione del trend di crescita numerica delle iscrizioni, le quali avrebbero occupato spazi, aule e laboratori ulteriori. Ipotesi realizzatasi con la formazione di molte classi a vario indirizzo. Ma giungiamo ora al nerbo della questione: i fitti passivi! L’abbattimento dei quali quasi scongiura il danno erariale! La soluzione al problema, caro Direttore e cari lettori, ci perviene dal legislatore. In ottemperanza a Delibere Regionali, Circolari Ministeriali, La legge richiama al contenimento dei flussi di iscrizione, ricondotti nel numero massimo dei posti disponibili nella singola Istituzione Scolastica per l’usufruizione del diritto allo studio (C.M. n.22 del 21/12/2015). Ulteriori precisazioni afferenti al caso di specie (pagamento dei fitti passivi all’Istituto Apostole Santo Rosario/Curia Arcivescovile di Napoli e Archidiocesi Partenopea “Ente Pie Confidenze” per il Liceo “Pitagora-Croce” da parte di Città Metropolitana) ribadiscono il contenimento delle iscrizioni ricorrendo (usualmente per noi) alla metodologia del doppio turno per gli Istituti “che scoppiano”. Ottemperanza alla norma, dunque, ragionevole oculatezza e rispetto per tutti.
Ai pazienti lettori ricordo ancora che ulteriori ragguagli alla soluzione definitiva della nostra problematica cittadina e scolastica va rinvenuta nel “Piano Provinciale di Organizzazione della Rete Scolastica per l’a.s. 2016-17”, laddove a firma del dott. Luigi De Magistris e del Capo Dipartimento L. Mazza, vengono indicate linee guida per l’Offerta Formativa agli Istituti di Istruzione Superiore, mediante la compatibilità e la consistenza degli edifici scolastici e degli spazi idonei ad ospitare laboratori per tutti i cinque anni di corso dell’indirizzo richiesto.
N.B. L’I.S. “Cesàro-Vesevus” abbisogna di molte aule/laboratorio in quanto Istituto Tecnico, ed anche alla luce dello svolgimento del quinquennio delle varie classi che dal prossimo settembre frequenteranno l’istituto nella sede torrese di Via Volta, 2. Rivolgo al collega Capossela un verace invito alla moderazione, alla unità di metodologie formative e di crescita esperienziale di tutti gli studenti frequentanti tutti gli istituti oplontini, costituendo per davvero “reti della cultura, del cuore e della sensibilità”. E’ la civiltà che conta, è l’unione che sostanzia, soprattutto tra gli studenti. Costruiamole insieme, unitamente ad un cammino di fede e di confessionalità. Buon lavoro, studenti liceali. Ho frequentato il mitico liceo classico “B. Croce” pur’io! Vento in poppa anche ai miei carissimi Studenti Cesarini. Un ringraziamento e mille cordialità a Lei, egregio Direttore, per l’attenzione ed il costante impegno profusi nel nostro territorio”.
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