(Red) – Un’indagine della Procura di Napoli, con il nucleo dei Carabinieri di Castello di Cisterna delegati a svolgere il particolare e delicato lavoro investigativo, fino a quando non arriva la disposizione di eseguire una perquisizione domiciliare che, effettuata in maniera certosina, riserva una sorpresa veramente inaspettata. Una valigia chiusa con due lucchetti di cui, il custode e fido detentore, affermava di non essere in possesso della chiave per poterla aprire. Quando gli uomini della benemerita, una volta ottenute le opportune autorizzazioni, hanno provveduto ad aprire la valigia ai loro occhi si è presentato un inatteso spettacolo; quel prezioso contenitore custodiva al suo interno mazzette di banconote per un importo di circa 350.050 euro. Immediatamente è scattato il decreto di sequestro preventivo della valigia e del suo preziosissimo contenuto. Tutto questo accadeva nel mese di agosto scorso e, secondo radio marciapiede, il detentore del prezioso “tesoro” sarebbe un dipendente di una nota società specializzata nel settore dello smaltimento dei rifiuti e che, secondo le prime ipotesi investigative, il denaro sarebbe dovuto servire per “erogare” mazzette al fine di ottenere appalti nel settore della raccolta, smistamento e conferimento dei rifiuti solidi urbani. Ora sono in corso approfondimenti, da parte del nucleo investigativo, al fine di appurare la reale consistenza delle ipotesi messe in campo, anche perché non sembra che l’operaio sia stato molto collaborativo in relazione alla custodia della preziosa valigia.

“Sulla scorta delle indagini in itinere – recita una nota diramata dai Carabinieri – è stato accertato che la somma in questione, per un totale di circa 350.050 euro, era custodita da uno degli indagati per conto degli altri due, al fine di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione patrimoniale e di agevolare la commissione di uno dei delitti di cui agli articoli 648, 648bis e 648ter, nonché di favorire il reimpiego di denaro quale provento delle attività delittuose, tra le quali ‘Associazione per delinquere finalizzata a plurime ipotesi di turbative d’asta, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, corruzione, concussione consumata, associazione a delinquere finalizzata alla compravendita di voti elettorali’ attribuite, a vario titolo, a due dei destinatari del provvedimento di sequestro”.  

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